La natura del Parco
Il paesaggio del parco è caratterizzato dai risultati di una complessa storia geologica: i fondovalle sono stretti, sovrastati da pareti di gole più o meno ripide e coperte dalla vegetazione. In alcuni casi, come accade a Narce , Pizzopiede e Monte Li Santi, la vegetazione è oggi meno sviluppata a causa del lavoro dell'uomo che, nel passato, ha utilizzato le superfici più pianeggianti della zona per l'agricoltura e la pastorizia. Le forme ripide del paesaggio hanno contribuito alla salvaguardia dell'ambiente naturale: le zone dove non era possibile coltivare o costruire offrono al visitatore di oggi un colpo d'occhio molto simile a quello che potevano avere i nostri antenati.
Se seguiamo il corso del fiume all'interno del parco, il primo – e più famoso – punto di interesse è senz'altro costituito dalle cascate di Monte Gelato , dopo le quali il fiume si inoltra in una gola selvaggia fino alla rupe su cui sorge il paese di Mazzano Romano. Oltre questo rilievo, la valle si allarga in corrispondenza di una larga ansa del fiume e, sul lato destro, una serie di piccole alture ospitano i siti archeologici di Narce, Pizzopiede e Monte Li Santi e, poco oltre, il borgo di Calcata , con la sua inconfondibile sagoma arroccata.
Oltre la rupe di Calcata, il fiume scorre in una valle che a tratti si allarga per poi, una volta uscito dai confini più settentrionali del parco, unirsi con altri corsi d'acqua che scorrono verso la riva destra del Tevere.