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NaturaFlora

Tasso

    Nome comune: Tasso
    Nome scentifico: Taxus baccata

    Le foreste di tasso una volta occupavano l’Europa. Il tasso è un albero antico che ha resistito per secoli all’avanzata di piante più moderne come il faggio. Ma più della naturale evoluzione della natura potè l’opera dell’uomo: il tasso ha subito una lenta eradicazione causata dallo sfruttamento del suo legno pregiato e anche per la nomea di Albero della Morte dovuta al veleno presente in tutte le sue parti, meno che nei rossi arilli, i falsi frutti del tasso, amati dagli uccelli forestali. Ma andiamo con ordine: il tasso è una conifera, molto usata come pianta ornamentale per il bel fogliame e per l’uso nell’arte topiaria, ma in natura vive nelle aree  fresche e umide. E’ una pianta dioica, cioè con piante femminili e maschili. La diffusione dei tassi avviene soprattutto attraverso gli uccelli che si nutrono della polpa dell’arillo. Esso contiene un unico seme non digeribile che viene espulso con le feci e dà vita ad una nuova pianta. I tassi hanno una crescita lentissima e possono vivere più di mille anni. Il legno era utilizzato per farne architravi, botti, archi da caccia e da guerra, e in tempi più moderni pure traversine ferroviarie. Una volta i tassi si abbattevano anche in maniera selettiva perché ritenuti velenosi per il bestiame, benchè ci fosse anche l’abitudine di dare alle capre durante l’inverno le loro fronde sempreverdi. Attualmente i boschi dove è presente il tasso sono protetti dalla Comunità Europea, nella speranza che le foreste costituite da un’unica essenza, come la maggior parte delle faggete attuali, tornino ad essere scrigno di biodiversità.

    Classe:  Pinopsida      Ordine:Pinales            Famiglia:  Taxaceae

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