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Progetto rettili nel Parco dei Monti Simbruini

La lucertola campestre (Podarcis siculus)

La lucertola campestre è il sauro più comune della nostra penisola e deve buona parte del suo successo alla sua grande adattabilità, riesce infatti a frequentare una buona varietà di habitat e si abitua facilmente a contesti antropizzati.
Podarcis siculus rappresenta un'importante risorsa alimentare per molte specie di vertebrati, tra cui serpenti e rapaci, costituendo un importante tassello negli ecosistemi in cui è presente.

Podarcis siculus esibisce un alto grado di polimorfismo (differenza nel colore e nell'ornamentazione dorsale), variabile in base alla distribuzione e al tipo di habitat, con colorazioni che vanno dal verde, al nero e all'azzurro in alcune popolazioni isolane del sud Italia.
Frequenta inoltre una vasta tipologia di habitat, prediligendo però ambienti assolati con la presenza di piante arbustive e zone rocciose utilizzabili come rifugio.

È facile confondere la specie con la congenerica lucertola muraiola (Podarcis muralis), generalmente dal colore più scuro e che, in presenza della lucertola campestre tende ad occupare preferenzialmente ambienti rupicoli (come tronchi degli alberi o pareti verticali), prediligendo comunque habitat più ombrosi rispetto a Podarcis siculus.

Nel Parco dei Monti Simbruini le due specie sono presenti in tutti i comuni, la lucertola muraiola è però rinvenibile a quote più elevate (fino ai 2000 m s.l.m.) e in ambienti più freschi rispetto alla lucertola campestre, che nel Parco preferisce pendii assolati ed esposti a sud.
Nella foto di copertina, un dettaglio di un esemplare maschio fotografato sul territorio del Parco dei Monti Simbruini durante le attività di monitoraggio del Progetto Rettili.

È possibile partecipare al "Progetto rettili del Parco dei Monti Simbruini" diventando un segnalatore del Parco.
Tutte le segnalazioni di avvistamento di rettili vivi o morti possono essere inviate all'indirizzo di posta elettronica:
progettorettilidelparco@gmail.com - oppure al numero WhatsApp 345 3571430.

A cura di Nicolò Borgianni

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