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NaturaFauna

Osmoderma odoroso

    Nome scientifico: Osmoderma odoroso
    Nome comune: Osmoderma eremita



    Ci sono alcune specie animali che non tutti conoscono. Sono specie molto delicate che hanno bisogno di un ambiente particolare per vivere e riprodursi. Si tratta dei coleotteri saproxilici, insetti le cui larve si sviluppano nel legno degli alberi più antichi e deperienti, nutrendosi del legno morto dei tronchi marcescenti, nascosti anche per anni nel fitto dei boschi, per apparire poi per una breve stagione d'amore durante l'estate. La loro presenza è un indicatore ecologico del buono stato di conservazione degli ambienti forestali, le cosiddette foreste vetuste. Una di queste specie è l'Osmoderma odoroso (Osmoderma eremita), un grosso coleottero nero della sottofamiglia dei Cetonidi, lungo circa 2,5 - 3,5 cm. Il maschio si riconosce dalla femmina per il solco longitudinale presente sul pronoto (primo segmento toracico) più pronunciato. La femmina depone le uova nelle fessure marcescenti dei tronchi. Le larve si sviluppano nelle cavità degli alberi ricche di rosura e la fase larvale dura da due a tre anni, a seconda delle condizioni di temperatura e umidità. I maschi s'involano in estate e vivono per circa venti giorni durante i quali emettono un feromone con un odore particolare simile a quello di prugna matura, da cui il nome comune della specie, tanto che anche le larve emanano questo odore. Lo scopo dell'emissione del feromone nei maschi adulti è di attirare le femmine che essi attendono nelle cavità degli alberi idonee alla deposizione. Dopo l'accoppiamento le femmine deporranno le uova ed il ciclo ricomincia. Benché si tratti di un coleottero abbastanza grande, la sua presenza è scarsamente percepibile per cui l'Ente Parco dei Monti Simbruini ha attuato il monitoraggio della specie seguendo i protocolli del Progetto Life MIPP, un progetto finanziato con fondi europei volto a determinare la presenza di specie saproxiliche nelle foreste vetuste italiane. L'Osmoderma odoroso è inserito negli elenchi della Direttiva Habitat come specie sottoposta a protezione rigorosa per la quale necessitano azioni di conservazione. La presenza di specie così particolari rende ancora più pressante la necessità di conservare gli ambienti forestali nella loro integrità, ponendo l'accento sulla necessità di preservare dal taglio i cosiddetti alberi morti che costituiscono invece, a dispetto del nome, dei pilastri fondamentali per la conservazione della biodiversità della fauna dell'area protetta.

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