Uomo e territorio
Nel parco sono presenti nove Comuni: Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano, Sacrofano ed il XX Municipio del Comune di Roma: con una superficie di 7.000 ettari, da solo quest'ultimo ricopre quasi la metà dell'area protetta. La morfologia stessa di quest'area, antropizzata fin dai tempi della civiltà etrusca, l'ha preservata probabilmente dalla più massiccia urbanizzazione che ha interessato altre parti del territorio, contribuendo a conservare vaste aree di grande valore paesaggistico che negli ultimi anni tuttavia sono state sempre più invase da edificazioni sparse, lottizzazioni, talvolta abusive, e grandi infrastrutture come l'ospedale di S. Andrea e le costruzioni della Telecom (nel comune di Roma).
Storia del territorio
Il territorio del Parco può vantare una storia antica, risultato del susseguirsi di popolazioni diverse (etruschi, falisci, romani). Se la più antica presenza dell'uomo può farsi risalire alla preistoria, i segni più importanti si hanno con la civiltà etrusca, collegata alla nascita ed allo sviluppo (VIII-V sec. a.C.) della celebre Area Archeologica di Veio . Tradizionale rivale di Roma, Veio controllava un vasto territorio (Agro Veientano) che si estendeva dalla riva destra del Tevere sino oltre il lago di Bracciano. Il conflitto che si sviluppò tra Veio e la Roma nascente si concluse con la sconfitta definitiva della città etrusca (396 a.C.).
La conquista e l'espansione romana nell'agro veientano portarono alla costruzione di importanti arterie stradali: via Cassia, via Flaminia, che collegavano Roma con gli altri territori conquistati della penisola. Queste vie e le campagne attorno erano costellate da tombe monumentali, necropoli, ville rustiche e residenziali talvolta legate a personaggi importanti della vita politica romana: Villa di Livia , villa di Lucio Vero.
Vita breve ebbe l'azienda agricola (Domusculta Capracorum) che fu fondata dalla chiesa, agli albori del Medioevo (VIII sec.d.C.), nel tentativo di rivitalizzare la campagna dell'agro spopolata dopo la caduta dell'Impero romano. Nei secoli seguenti sorse un sistema fortificato di castelli e torri di vedetta creato dalle famiglie baronali che si contendevano il controllo del territorio. Nacquero quindi i borghi medievali che furono anche all'origine dei Comuni del Parco. Con la fine del medioevo il territorio venne progressivamente suddiviso in grandi proprietà terriere, che disponevano di casali rurali e talvolta di ville residenziali (La Versaglia ). Il processo avrà il suo culmine nel XIX sec. con la concentrazione delle tenute in poche mani.