Immaginate il volo di un falco, alto nel cielo azzurro, mentre cerca la sua preda a centinaia di metri più in basso. Immaginate la maestosità del suo volo, ad ali spiegate mentre sfrutta le correnti ascensionali più calde, talora disturbato da un nugolo di cornacchie gracchianti.
Ed ora immaginate di udire uno sparo ed osservare l'uccello infagottarsi e precipitare velocemente a terra: purtroppo accade che persone insensibili sparino ad animali sempre più rari, importanti anelli di una catena alimentare in cui contribuiscono a mantenere stabili le popolazioni di altri animali.
Al CRAS – Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva Naturale Lago di Vico - giungono, purtroppo sempre più spesso, animali protetti in gravi condizioni: colpiti da un veicolo o scontratisi con cavi elettrici ad esempio. Ma quando arrivano animali colpiti intenzionalmente non si può fare a meno di indignarsi, per un gesto così vile verso animali in molti casi rari e maestosi. Chiaramente un gesto da vigliacchi, perpetrato da chi ignora l'importanza ed il ruolo che alcuni di essi rivestono negli ambienti naturali.
Nel corso degli ultimi 7 giorni ben due esemplari di poiana (Buteo buteo) sono giunti al CRAS a causa di colpi d'arma da fuoco esplosi da bracconieri.
Il primo esemplare, consegnatoci dal comando stazione del Corpo Forestale dello Stato di Tarquinia, è deceduto poco dopo l'arrivo. Aveva pallini da caccia in tutto il corpo.
Il secondo esemplare, consegnatoci dalla Polizia Provinciale di Viterbo, è stato colpito da un solo pallino che si è inserito alla base della scatola cranica. La poiana è attualmente in cura presso il CRAS, sottoposto a farmaci per ridurre l'ematoma formatosi nel cranio. Non è ancora possibile capire se l'animale sarà in grado di recuperare la vista dell'occhio sinistro. Il personale del Centro sta facendo il possibile per salvarla, sta a noi invece impedire che fatti del genere si ripetano diffondendo conoscenza e rispetto per la natura.
Non è in alcun modo ipotizzabile che gli animali siano stati colpiti per errore essendo rapaci di grandi dimensioni che volano ben al di sopra dei boschi e non sono confondibili con la selvaggina normalmente oggetto di attività venatoria.
