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26 Novembre 2022

Visita guidata “L'area umida della Cervelletta: la palude, gli ortaggi, lo sport”

I Guardiaparco di RomaNatura in collaborazione con l’Associazione Uniti per la Cervelletta, ci guideranno alla scoperta dell’area umida della Cervelletta, nella Riserva Naturale Valle dell’Aniene. Partenza dall’entrata del parco in via Giuseppe Spataro fino al casale della Cervelletta (dove pascolavano i cervi), attraverso la palude e i campi bio del bando Terre ai giovani agricoltori. Percorrendo i sentieri dell’area si possono osservare alcune essenze arboree ed erboree tipiche delle zone palustri: farfaracci, ranuncoli, borragine, lenticchiette d'acqua, ortiche, tarassachi, cicute, tife, iris, cannucce palustri, pioppi bianchi, pioppi neri, pioppi cipressini, olmi, robinie, sambuchi. Se si è fortunati si possono fare incontri emozionanti con animali e uccelli particolari: il martin pescatore, il pendolino, l'anatra selvatica, l'airone cinerino, la gallinella d'acqua, il gheppio, la poiana, la volpe, l'istrice, il tasso, il granchio d'acqua dolce, la nutria, la tartaruga palustre. Geologicamente il territorio si è formato circa 700.000 anni fa, quando erano attivissimi i vulcani dei Colli Albani, che hanno riempito le profonde depressioni vallive che caratterizzavano l'area. Il grande fiume Aniene e i suoi affluenti, scorrendo per migliaia di anni hanno formato l'attuale morfologia, creando “monticoli”, (acervi) e, riaprendo le valli, la più significativa delle quali è quella dell'Aniene. Di queste lontane ere rimangono testimonianze evidenti nelle cave di tufo e pozzolane diffusissime nei dintorni. Particolarmente interessanti quelle di Tor Cervara (“Laghetti sportivi”), alcune delle quali risalenti al periodo dei romani. Secondo una convinzione radicata, il nome “Cervelletta” può derivare dal fatto che, nel medioevo, nella zona, esisteva una vasta riserva di cervi. Il cervo è anche il simbolo dei Trinitari che, nel Medioevo, hanno posseduto il sito. Comunque il termine latino “cervus” significa anche palo di sostegno, in ricordo, forse, delle antiche palafitte? Secondo una ipotesi più moderna e più accreditata il nome deriverebbe dal termine latino “acervus”, che, in italiano significa mucchio, colle, monticolo, piccola collina; non a caso il nome del quartiere limitrofo è quello di “Colli Aniene”. Anche se privo di colli, sbancati all'atto della sua edificazione, il quartiere è circondato da numerose collinette costituite da pietra tufacea e da strati di pozzolane, chiaramente di origine vulcanica. La tenuta della Cervelletta era un vasto fondo medievale di proprietà ecclesiastica, che fu prima del monastero di S. Tommaso in Formis (bolla di Innocenzo III del 1202) con la denominazione di Casale sancti loci, poi della Basilica Lateranense ed in seguito della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura. Nel XVI secolo il fondo venne rilevato dalla famiglia Sforza che lo tenne sino al 1628, quando venne acquistato dal Cardinale Scipione Borghese; a questa famiglia si deve la trasformazione del casale in elegante residenza di campagna e lo sviluppo della sua parte produttiva. Circuito fitness in mezzo ai campi e con una sorpresa per i vecchissimi frequentatori dello Stadio Olimpico.

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