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Via dei Lupi
Tappa 14. Variante
Anello Ramo Est
Santuario Madonna di Val Canneto – Civitella Alfedena (via Val di Rose)

Tappa molto lunga, con tratti molto differenti nell'impegno che richiede, ma bellissima per la sua varietà di panorami e ambienti!

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    punto di partenza del percorso
  • Quick info

    • Difficoltà: EE
    • Durata: 4h e 2m
    • Distanza: 15,2 Km
    • Dislivello in salita: 1.276 m
    • Dislivello in discesa: 937 m
    • Tipologia: A piedi, Urbano

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    Lasciando i grandi prati che circondandono il Santuario di Madonna di Val Canneto si comincia a risalire, su comoda strada bianca, lungo il fondovalle. Lasciata sulla sinistra una deviazione per il Rifugio-ristoro, si prosegue avanti entrando nel bosco. Più avanti si tralascia la deviazione sulla destra per le cascate dove amava meditare e leggere Papa Giovanni paolo II, Karol Wojtyla e dove si trova una scultura a lui dedicata. Si raggiunge infine un prato con Rifugio.

    Si continua a salire gradualmente anche con dei tornanti laddove, in quello più in alto, parte verso sinistra il sentiero del Parco O3. Ancora un pò e il bosco lascia più spazio alle chiarie, la strada bianca si avvicina al corso d’acqua e si osservano gli alti versanti che delimitano la valle ricoperti da immense faggete.

    Si è non lontano  dal punto più in alto del fondovalle, in località tre confini, dove il sentiero si divide in due, uno che prosegue verso il passo come segnavia F2 e che permette di ridiscendere entrando nella Val Fondillo e, quello che si deve seguire, l’O5, che continuando a salire per altri quasi 500m di dislivello arriverà ad affacciarsi sul magnifico Passo di Forca Resuni, dov’è l’omonimo Rifugio.

    La salita molto impegnativa regala scorci sempre più vasti via via che si sale, traversa un bosco di pini nella parte sommitale e poi raggiunge il valico. Dall’altra parte la Valle Iannanghera e gli ampi orizzonti ripagano della grande fatica!

    Il sentiero prosegue, come I1, con traverso sinistro in leggera discesa, aggira una piccola e rocciosa cresta, scende ancora di poco per poi risalire fino alla stretta ed suggestiva sella a mò di finestra sul bel lato del Monte Sterpi d’Alto che fà da spalla sinistra all’affascinante Val di Rose.

    Per buona parte del fianco destro si ammirano le lunghe balze rocciose regno del Camoscio Appenninico.

    Si arriverà così al paese dove negli anni ’70 del passato secolo fu costruita una delle prime Aree Faunistiche che ospitò il Lupo!

    La Via dei Lupi non poteva non raggiungere questi posti dove si è scritto uno dei più significativi capitoli, che ha permesso il recupero dell’habitat da parte di questo grande predatore!

     

    Il percorso

    Dal piazzale antistante il Santuario prende avvio la lunga e molto impegnativa ultima tappa, ricca di diversità e che, giunti alla méta stanchi, ripagherà delle tante fatiche superate per arrivare fin qui. Il segnavia da seguire, l’F2, coincide per buona parte della Val Canneto anche con il SI (Sentiero Italia). Lo sviluppo della lunghissima valle verso nord con i suoi imponenti versanti coronati, in particolare quello orientale, da un’infilata di picchi e cime tra le più alte e belle dell’intero territorio del Parco, si possono soprattutto ammirare al principio, quando il sentiero cammina ancora tra i prati del fondovalle. Infatti, dopo aver superato il vecchio rifugio Bartolomucci ora adibito a ristoro (I due orsi) e pochi tornanti della strada bianca, ci si immerge nella sconfinata faggeta che ricopre la maggior parte dei fianchi ed il centro della valle. Più avanti sulla destra parte un sentiero che conduce sulla riva del torrente Acqua nera all’altezza della cascata lo Schioppaturo ora dedicata a Giovanni Paolo II, a memoria della visita del Papa si trova una lapide a forma di libro. Si prosegue sempre sulla strada non vedendo ma sentendo lo scorrere dell’acqua fino ad arrivare ad una radura sulla sinistra su cui sorge il Rifugio Acquanera. Poco oltre sempre da sinistra giunge il sentiero O3 che scende dalle cime della Serra delle Gravare. Ancora avanti e al primo tornante il percorso prosegue dritto sul sentiero che taglia una radura piuttosto ampia e con una pendenza un pò più decisa, fino a reimmettersi sulla stessa strada sterrata, un pò più a monte. La pendenza si addolcisce e l’itinerario si avvicina al torrente. Il bosco si sfrangia lasciando il posto con sempre maggiore frequenza a radure punteggiate da grandi faggi isolati. Ormai si è in prossimità della località Tre Confini punto di incrocio tra l’F2 che continua verso il Valico Passaggio dell’Orso e poi la bella ed ampia Val Fondillo e l’O5, che con il superamento di circa 500 m di dislivello ci condurrà ai 1952 m di Forca Resuni, quota più alta della tappa. La salita risulta assai impegnativa perchè molto costante e sostenuta, con la parte bassa che si sviluppa in brevi tornanti che divagano nella faggeta sempre più rada, quella intermedia con anche ginepri e qualche pino ed infine sui pascoli oltre il limite boscato che permettono di spaziare con lo sguardo sull’infilata di dirupi e ripidi pendii erbosi delle cime dei Monti della Meta. L’arrivo alla sella di Forca Resuni, che ospita il Rifugio omonimo, è un belvedere di straordinaria vastità e bellezza, al suo fianco la sentinella del Monte Petroso, che con i suoi 2249 m è una delle cime più alte del Parco Nazionale. Ù La lunga discesa che ci condurrà alla méta della tappa e dell’intera Via dei Lupi si snoda seguendo l’I1 che nella parte alta, ammiccando ancora un pò alle creste e alle quote, con un traverso in falsopiano dal passo si snoda in direzione quasi NE, aggira uno spigolo, riscende un pò dall’altro lato su terreno sassoso, e poi risale verso il Passo Cavuto, che come un mirino restringe il campo visivo puntando sullo spettacolare picco roccioso del Monte Sterpi d’Alto che sovrasta Civitella Alfedena. Affacciandosi lentamente sulla splendida e maestosa Val di Rose che da qui si sviluppa e guardando sui due fianchi rocciosi a destra e sinistra, con un po' di fortuna e attenzione si potrebbero scorgere i camosci appenninici, con una livrea tra le più belle della specie. La discesa nella parte alta si sviluppa con una serie di tornanti brevi tra i pascoli di quota. Si raggiunge un faggio isolato e poi il sentiero disegna un comodo percorso nella faggeta fino a riemergerne su un prato da cui si ammirano e risaltano le coste rocciose della lunga cresta destra della valle. Si rientra nel bosco tra esemplari di faggi strepitosi, e con pendenze variabili e con tratti anche aperti, specialmente alle quote più basse, si arriva su di un belvedere dove lo sguardo si stende e appoggia sull’intero Lago di Barrea e in lontananza sul borgo omonimo. Di fronte al punto d’osservazione si impone il vasto massiccio montuoso del Monte Greco e della Serra Chiarano. Ancora un po' di dislivello in meno e si entra a Civitella Alfedena, la visita al Centro Lupo e all’Area faunistica del Lupo concluderà l’avventura chiamata Via dei Lupi.