La natura del Parco
Quelli compresi nell'Area Protetta sono duecento ettari dell'altura forse più nota della città, sette colli a parte, anche perché vicina al Tevere e al Vaticano. Appena 139 metri di quota per un prezioso polmone verde tra gli edifici di quartieri come il Trionfale e la Camilluccia, a ridosso degli uffici del Tribunale e del complesso del Foro Italico. Qui la macchia mediterranea ha dovuto fare i conti, nel corso dei secoli, con numerose specie introdotte dall'uomo e la boscaglia risultante è una distesa verdeggiante di lecci, sughere, aceri, carpini, macchie di cisti e cornioli ma anche pini, alberi di Giuda, ginestre, cipressi. Questi ultimi li cantò anche il Carducci, che li vide in occasione di una visita alla Capitale: "Solenni in vetta a Monte Mario stanno / nel luminoso cheto aere i cipressi / e scorrer muto per i grigi campi / mirano il Tebro, / mirano al basso nel silenzio di Roma / stendersi e, in atto di pastore gigante / su grande armento vigile, davanti / sorger San Pietro". Una fauna discreta comprende moscardini e piccoli passeriformi, entrambi prede del gheppio.