ParchilazioParchilazio
17 Luglio 2023

Gli obiettivi europei di ripristino ambientale che miglioreranno la nostra salute ma, soprattutto, quella dei nostri figli

Il Parlamento europeo ha approvato la legge sul "ripristino della natura" con 336 voti favorevoli, 300 voti contrari e 13 astenuti


La proposta di legge, approvata con una maggioranza risicata, diverrà poi oggetto di negoziato tra il Consiglio Europeo e la Commissione Europea e, una volta conclusosi questo passaggio, il testo tornerà al Parlamento Europeo per la ratifica definitiva.

La legge sul ripristino della natura e degli habitat è uno dei pilastri del pacchetto clima della Commissione e si inserisce nella "Strategia sulla biodiversità per il 2030". Tra i suoi punti c'è la previsione di istituire obiettivi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri per il ripristino degli ecosistemi. La legge dunque renderà la protezione della natura e il ripristino degli habitat europei un obbligo di legge. Lo strumento legislativo diverrà il principale strumento per il ripristino degli ecosistemi degradati e per fermare la perdita di biodiversità. Tra gli obiettivi c’è anche quello di combattere il cambiamento climatico.

La legge si pone l’obiettivo ambizioso di ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle superfici terrestri e marine dell’Unione e il 15% dei fiumi nella loro lunghezza, nonché  realizzare elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10% della superficie agricola utilizzata.

Ancora più ambizioso, ma necessario, sarà recuperare tutti gli ecosistemi che necessitano di azioni di ripristino entro il 2050. Si tratta, quindi, di un grande progetto di riqualificazione degli ambienti naturali che non riguarderà solo le aree protette, ma tutti gli ecosistemi, compresi i terreni agricoli e le aree urbane.

Tra le principali azioni previste ricordiamo:

  • ridurre le barriere che limitano la connettività dei fiumi
  • aumentare gli stock di carbonio migliorando la gestione forestale
  • rendere più sostenibile la pesca
  • aumentare il verde urbano
  • diversificare le aree coltivate per favorire farfalle, insetti impollinatori e uccelli
  • combattere l’uso indiscriminato di fertilizzanti
  • diminuire l’uso di pesticidi
  • limitare le monocolture intensive.

È ormai sotto l'occhio di tutti il degrado ambientale delle aree dedicate all'agricoltura intensiva e i danni all'ambiente in cui viviamo, causati da pratiche agricole attuate solo per aumentare la produttività immediata, con un costo ambientale che graverà invece sulle generazioni future.

Fonte: Newsletter Federparchi da Europarlamento news, SkyTg24
 

La mappa di Parchilazio.it

Cerca nella mappa