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Il Tuffetto

    Tra l’avifauna che frequenta i laghi del Parco dei Castelli Romani troviamo il Tuffetto, nome scientifico Tachybaptus ruficollis, una specie appartenente all’ordine Podicipediformes della famiglia Podicipedidae, si tratta in realtà del più piccolo e comune Svasso che si può osservare in Italia, caratterizzato da una forma tondeggiante e il becco corto. Nei nostri laghi è una presenza invernale, come specie svernante.

    La sua lunghezza non supera i 24-29 cm e l’apertura alare può raggiungere i 50 cm, il peso può variare dai 140 ai 250 grammi. Maschio e femmina sono simili, in abito nuziale i due lati del capo e del collo, di colorazione castano rossiccia, tipica è una macchia gialla alla base del becco, in inverno la livrea diventa più chiara e uniforme. Predilige sostare in zone umide d’acqua dolce circondate da vegetazione palustre sotto i 500 metri di altitudine, durante la fase di svernamento non disdegna acque salmastre e aree costiere, ma anche piccoli laghetti urbani. La nidificazione inizia a marzo con la costruzione di nidi galleggianti dove la femmina depone da 4 a 6 uova e la cova dura circa 20 giorni.

    Ha un carattere riservato, ma spesso capita di udire il suo richiamo squillante simile a un trillo, ama sostare lungo le sponde dei corsi d’acqua, dove spesso resta immobile e si nasconde tra la vegetazione. Lo si può ammirare durante le sue improvvise immersioni alla ricerca di piccoli pesci, girini e invertebrati acquatici dei quali si nutre.

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