
L'Ente Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi impegnato in prima linea nella tutela di questi ambienti.
Una data importante che ricorda la firma, il 2 febbraio 1971, della Convenzione di Ramsar (Iran) per la tutela delle zone umide.
Eppure, purtroppo, da quella data sono scomparse quasi il 35% delle “wet land” del nostro pianeta: stagni, paludi, laghi, torbiere, pianure frequentemente inondate, delta o anche aree marine lungo costa, hanno subito profonde trasformazioni a causa delle bonifiche, della crescente urbanizzazione costiera e dell’inquinamento.
Nonostante siano gli ambienti più produttivi e ricchi di vita del nostro Pianeta, insieme alle barriere coralline e alle foreste tropicali, e svolgano importanti servizi ecosistemici essenziali per tutti gli esseri viventi, l’uomo fatica ancora a riconoscere alle zone umide il ruolo fondamentale nella regolazione del clima, nella custodia della biodiversità e nel sostegno alle attività produttive antropiche.
In campo internazionale, le principali Organizzazioni preposte alla tutela ambientale, tra cui l’ONU, stanno lavorando per recuperare, ripristinare e ampliare le zone umide consapevoli della loro importanza per il Pianeta e per l’uomo.
In questa direzione lavorano anche le Aree Protette e i molteplici soggetti promotori dei Contratti di fiume e di lago, che vedono in questo strumento di programmazione e gestione di un territorio, una preziosa opportunità per tutelare gli ambienti legati alla risorsa acqua e promuovere forme di sviluppo sostenibile.
Il Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi, come Ente gestore anche di zone umide importanti (Lago di Fondi, Lago di Canterno, Lago di San Giovanni Incarico, alto corso dell’Amaseno) è impegnato in prima linea nella tutela di questi ambienti e lavora come Ente capofila per la realizzazione del Contratto per il Lago di Fondi.