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Il Riccio

    È un simpatico animaletto molto comune, non è difficile avvistarlo a ridosso di cespugli e siepi anche nei giardini delle proprie abitazioni. In questo periodo, esce dal suo nascondiglio dopo il letargo invernale, si raccomanda quindi di fare molta attenzione alla guida nelle ore notturne, in strade di campagna o a ridosso di boschi, in quanto i suoi sensi sono ancora storditi e le automobili rappresentano il pericolo maggiore, causando un numero elevato di decessi.   

    Il Riccio (Erinaceus europaeus) è un mammifero appartenente all'ordine degli erinaceomorfi, famiglia erinaceidi, vive nei boschi sia in pianura che in montagna, al di sotto dei 1600 m., è lungo una trentina di centimetri coda compresa; ha il muso piccolo e appuntito, gli occhi sono scuri, le orecchie sono larghe, piccole e arrotondate. La forma è tozza, sostenuto da zampe corte, con lunghe dita armate di robusti artigli. Fronte, coda e fianchi sono ricoperti da aculei, le parti inferiori sono invece rivestite di peli brunastri. Si nutre di insetti, lombrichi, piccoli roditori e lumache, il latte di mucca di cui sono golosi è letale per i ricci. Il periodo riproduttivo va da aprile ad agosto, la gestazione può durare dai 30 fino ai 50 giorni e il numero di piccoli che nascono può variare da 1 a 9.

    Territoriale, esce di notte, mentre durante il giorno si nasconde nella propria tana, fatta solitamente di muschio e foglie secche. La sua caratteristica è il fitto manto di aculei, che quando si sente minacciato richiude aiutato da una fascia muscolare sulla schiena fino a formare una palla, adotta la stessa tattica anche quando gli succede di cadere o scivolare per evitare di ferirsi. Purtroppo questa sua particolarità non gli permette di essere al sicuro dalle automobili e non è difficile trovare ricci investiti sulle strade, che attraversano in cerca di cibo e acqua e dove spesso si intrattengono nelle ore notturne in quanto l’asfalto rilascia gradualmente, durante la notte, il calore acquisito nelle ore diurne.

    Tra i pochi predatori che possono ucciderlo ci sono i rapaci, che con gli affilati artigli e il potente becco riescono a vincere gli aculei dell'animale e la volpe, che riesce a fargli perdere la posizione di difesa colpendolo nell'unico punto vulnerabile, il naso.

    Procede sul terreno lentamente, esplorando e fiutando qualsiasi cosa incontra, la vista è poco sviluppata, mentre ha un udito ed un olfatto finissimi, riuscendo addirittura a sentire gli insetti muoversi sotto terra, è considerato un cacciatore di topi di cui uccide gli adulti e dissotterra i nidi per nutrirsi dei piccoli. In caso di necessità, i ricci mangiano anche ghiande, bacche, frutta ed altro materiale di origine vegetale, nutrendosi in casi estremi anche di foglie.

    L’aspettativa di vita del riccio è di circa 5 anni, attualmente è una specie protetta che fa parte della fauna selvatica del territorio, non si può quindi né cacciare né detenere in cattività - (L. 11/02/1992, n.157 - Convenzione di Berna (L. 5/8/1981, n.503, in vigore per l'Italia dall'1/6/1982).

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