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Geologia del Lago di Fondi

    L’origine del Lago è legata a quella della Piana di Fondi. La “tettonica a placche” è il grande motore che solleva e abbassa, rompe e piega pile di sedimenti depositati nel corso delle Ere sul fondo dell’antico oceano chiamato “Tetide”. Alla fine del cretaceo, 65 milioni di anni fa, emergono i sedimenti carbonatici della così detta “piattaforma laziale-abruzzese” a causa delle spinte che avvicinano fino alla collisione le placche europea ed africana. La piattaforma è spezzata in enormi blocchi che si accavallano e scorrono creando i rilievi. E’ la fase detta compressiva perché gli sforzi comprimono e “strizzano” la roccia. Quando le tensioni variano inizia una fase detta distensiva. Parte dei blocchi scivolano lungo le stesse linee di frattura che li avevano compressi e accavallati recuperando gli spazi e ribassandosi. Alla fine delle due fasi, compressiva e distensiva, vengono definiti i rilievi degli Ausoni e Aurunci e la depressione della Piana di Fondi.

    Da questo momento fino all’ultimo periodo geologico che arriva ai nostri giorni, chiamato Quaternario, la depressione sarà invasa più volte dal mare creando un grosso golfo; altrettante volte questo si è ritirato lasciando dietro di sé lagune e paludi. La linea di costa si è spostata nel tempo e con essa il sistema di dune litoranee. Ricostruire la storia e la geografia degli ambienti che si sono succeduti nella Piana è possibile, almeno in grandi linee, studiando i terreni che si incontrano camminando intorno al lago.

    Suolo scuro con presenza di conchiglie
    Suolo scuro con conchiglieIn prossimità delle sponde del Lago, dove la quota è al di sotto del livello del mare, è possibile osservare un suolo molto scuro. Originato da materiale sedimentato nel lago quando la sua superficie era molto più estesa dell’attuale, prima dell’ultima bonifica. Si tratta di un suolo ricco di torba, dove spesso tra le zolle è possibile trovare conchiglie di molluschi di acqua dolce.

    Duna rossa antica
    Nella zona del Salto di Fondi, alla quota di alcuni metri sopra il livello del mare, il terreno è sabbioso e rossiccio. Si tratta dei resti dell’antico cordone dunale pleistocenico (il Pleistocene inizia 130.000 anni fa) che isolava dal mare una vasta laguna estesa su circa due terzi della Piana.

    Argille di Vetere
    Argille di VetereIn diversi punti dell’area protetta, lungo il taglio dei fossi di bonifica, si nota uno strato di suolo argilloso grigio, che al suo interno contiene numerose concrezioni carbonatiche (pietruzze grigie). Questo sedimento si è depositato in ambiente di laguna durante il Pleistocene.

    Ultimo glaciale “Wurm”
    Durante l’ultimo glaciale (50.000 – 15.000 anni fa) chiamato Wurm il livello del mare era tra 100 e 150 metri più basso dell’attuale, la Piana era una estesa prateria solcata da corsi d’acqua impetuosi che incidevano profondamente. Per gli studiosi queste incisioni, confermate anche da dati geofisici, potrebbero spiegare le profondità elevate del Lago. Infatti il Lago è profondo mediamente 9 m., ma ha punti dove raggiunge anche 21,5 m.

    Inoltre molti ritrovamenti confermano che durante il Wurm la prateria ricca d’acqua, con di fronte le Isole Ponziane – in questo periodo più facilmente raggiungibili – e con alle spalle le montagne costellate di grotte, era un prospero ambiente di vita per l’uomo del Paleolitico.

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