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Falco pellegrino - Parco Valle del Treja

    Il falco pellegrino (Falco peregrinus) è uno dei più formidabili predatori dell’aria. Appartiene alla famiglia dei falconidi e di questa è una delle specie di maggiori dimensioni. Le foto a sinistra, di Claudio Borghini, sono della coppia di falchi che, da vari anni, nidifica sul territorio del Parco dei Castelli Romani.

    IDENTIFICAZIONE:
    La femmina è più grande del maschio di circa un terzo. Nella parte superiore è di un bel griglio-blu ardesia; nella parte inferiore chiaro con delle piccole barrature orizzontali. I giovani sono più marroni e le barrature sono verticali. Caratteristica della specie, sia del maschio che della femmina, è il cosiddetto “mustacchio” un lungo basettone che da sotto l’occhio scende sulla guancia fin sul collo. Becco, anello oculare, tarsi e zampe sono gialli.

    DISTRIBUZIONE:
    Il falco pellegrino è stazionario in Italia. Vive in Europa, dal Mediterraneo alla Lapponia. Manca in Islanda. In Italia manca nelle pianure. Migratrici le popolazioni nordiche ed orientali, sverna nell’area atlantico - mediterranea ed in centro Europa. La migrazione autunnale avviene in settembre-ottobre; quella primaverile, in marzo aprile.

    HABITAT:
    In Italia caccia prevalentemente in spazi aperti ed è perciò osservabile in quasi tutti i biotopi - tuttavia prevalentemente negli spazi aperti e sui bacini lacustri con abbondanza di uccelli. In alcune città si è pure urbanizzato. Cova anche in strutture architettoniche prominenti in alti palazzi come campanili delle chiese, vecchie fabbriche dove caccia prevalentemente piccioni (p.e. a Gottinga). Altrimenti il falco pellegrino predilige ripide rupi come luogo di cova, molto più raramente nidi abbandonati di altri rapaci.

    RIPRODUZIONE - NIDIFICAZIONE:
    Il falco pellegrino nidifica in cavità rocciose a picco su coste marine o laghi, a circa due terzi da terra. La stagione riproduttiva inizia già a gennaio con i voli di corteggiamento del maschio e le battute di caccia in coppia dove il maschio, dopo aver catturato la preda, la cede alla femmina. La coppia è monogama. Se uno dei due falchi dovesse morire, ben presto un altro ne prenderebbe il posto. La deposizione delle uova avviene ai primi di marzo e giusto un mese dopo inizia la schiusa. Dopo la nascita dei giovani pulcini, l’attività di caccia raggiunge il massimo dell’efficacia, proprio in concomitanza con la migrazione degli uccelli dall’Africa che aggiungono quantità di prede alle specie stanziali. Intorno alla prima quindicina di maggio i giovani si involano, ma continuano ad essere aiutati e addestrati a procurarsi il cibo dai genitori. Alla fine dell’estate i giovani abbandonano il sito di nidificazione per andare a colonizzare altre aree. Per qualche tempo, fino a quando non trovano un sito adatto e un compagno, divengono “erranti”. I giovani delle precedenti stagioni riproduttive della coppia dei Castelli si possono osservare in pieno centro di Roma durante l’inverno a caccia di storni (Sturnus vulgaris).

    VOLO:
    Volo potente e veloce, con battiti non molto profondi. In volteggio e scivolata le ali sono piatte o leggermente abbassate, vola controvento e sa sfruttare le correnti ascendenti, eccezionalmente puó bloccarsi in "spirito santo"

     

    LA CARTA D'IDENTITÀ

    DIMENSIONI:
    Apertura alare da 95 a 110 cm, lunghezza 36-48 cm (coda 10-13 cm), peso medio 400-1000 g.(la femmina fino al 15% piú grande del maschio)

    DOVE VIVE:
    Il suo territorio varia dai 40 ai 200 Km quadrati. Nidifica in piccole cavità inaccessibili ai predatori sui fianchi delle rupi (fino ai 1500 m. nel Centro Europa). Se non trova rocce adatte, occupa il nido di altri uccelli

    COSA MANGIA:
    Si nutre prevalentemente di piccoli uccelli come la : pispola, ghiandaia, colombaccio; occasionalmente piccoli mammiferi terrestri malati: pipistrelli, insetti, roditori rettili

    RIPRODUZIONE:
    Il periodo di corteggiamento va da Marzo a Maggio. La femmina depone le uova tra fine di febbraio e primi di aprile. La covata consta di 3/4 uova (2-6), in un periodo che varia dai 2/3 giorni. Vengono covate per 29/32 giorni da entrambi i sessi

    VERSO:
    piuttosto chiassoso, emette richiami acuti, schiocchi e pigolii prolungati

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