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28 Febbraio 2026

Le foreste dei Monti Cimini luogo d'elezione per il "benessere forestale": i risultati della sperimentazione CNR

I primi percorsi qualificati della nostra regione

Con il Progetto "Natura e/è Benessere", finanziato dalla Regione Lazio, l'Ente Monti Cimini - Riserva Naturale Lago di Vico ha realizzato una serie di iniziative dedicate alle pratiche connesse con il benessere forestale, ossia a quella branca legata ai "servizi ecosistemici" offerti dalle aree naturali, in questo caso dalle estese foreste di faggio.

È dal 2021 che l'Ente è impegnato nel settore e nel 2025, tramite questo progetto, si è riusciti a consolidare l'esperienza acquisita nel settore organizzando:

  • due corsi di formazione specifici, uno per "operatori di bagno di foresta" ed uno per "conduttori di terapia forestale", ai quali hanno preso parte circa 80 professionisti;
  • nove eventi pubblici con attività di bagno di foresta e terapia forestale;

oltre ad effettuare, grazie alla collaborazione con il CNR, una complessa serie di analisi strumentali ed indagini statistiche e demoscopiche che hanno portato alla qualificazione di due percorsi dedicati appunto al benessere forestale, i primi del Lazio.

La qualificazione dei due percorsi è avvenuta secondo il protocollo CNR IBE, così come le attività formative nelle quali sono stati impegnati professionisti legati all'organismo di ricerca nazionale.
Il primo corso intensivo residenziale, della durata di sedici ore, è stato dedicato a coloro che accompagneranno utenti sui due percorsi nei Monti Cimini nello svolgimento di attività di "bagno di foresta", facilitate da una serie di appositi cartelli con indicate le attività da seguire autonomamente per godere dei benefici offerti dalle splendide faggete. A questo corso hanno partecipato Guardiaparco delle aree protette del Lazio, Psicologi, Guide ambientali escursionistiche e Accompagnatori del CAI.

Il secondo corso intensivo residenziale, dedicato alla terapia forestale è stato dedicato al personale clinico, e vi hanno preso parte circa una sessantina di professionisti tra psicologi, psicoterapeuti, medici psicoterapeuti e dirigenti medici delle ASL di varie regioni.

Come detto, nel progetto “Natura e/è Benessere”, l’Ente Monti Cimini – Riserva Naturale Lago di Vico ha realizzato e sperimentato due percorsi dedicati (Monte Cimino e Monte Fogliano), in collaborazione con CNR-IBE e all’interno del quadro metodologico sviluppato con il Club Alpino Italiano (CAI).

CONOSCERE IL BENESSERE FORESTALE

Il tema del benessere in natura (e in particolare in foresta) è oggi al centro di numerose iniziative, alcune valide e con solide basi scientifiche, altre più legate ad aspetti trascendentali, altre nate per sfruttare, nel vero senso della parola, l'onda della "moda del momento". In questo ambito dunque, per essere utili e credibili, è necessario utilizzare parole precise: non tutto ciò che si fa “nel bosco” è Terapia Forestale, e non tutti i boschi sono equivalenti per qualità ambientale, sicurezza e fruibilità.
Abbiamo realizzato delle FAQ - Frequently Asked Questions ossia delle domande e risposte che, questa è l'intenzione, cercheranno di far comprendere meglio l'ambito del benessere forestale. Per farlo abbiamo chiesto il contributo di Francesco Meneguzzo (CNR-IBE), Primo Ricercatore del CNR, tra i massimi esperti del settore e responsabile scientifico del progetto "Natura e/è Benessere". Ci auguriamo che servano ad orientarsi tra definizioni, modalità di fruizione e risultati della sperimentazione.

D. Cos’è il “benessere forestale”?
R. Per “benessere forestale” intendiamo, in senso ampio, l’effetto positivo che molte persone sperimentano stando in ambienti boscati: rilassamento, riduzione dello stress percepito, recupero dell’attenzione, senso di connessione con l’ambiente. Può includere passeggiate lente, educazione ambientale, attività di contemplazione o pratiche corporee, anche senza finalità sanitarie specifiche.

D. Che cos’è la “Terapia Forestale”?
R. La Terapia Forestale è un intervento strutturato di promozione e supporto alla salute che usa l’ambiente forestale come contesto terapeutico, secondo un protocollo definito e ripetibile. Le sessioni sono condotte da professionisti clinici (psicologi/psicoterapeuti) formati sul metodo; prevedono camminate lente, soste guidate e attenzione ai sensi (vista, udito, tatto, olfatto). Nelle attività sperimentali vengono spesso raccolte anche misure psicometriche pre/post per valutare gli esiti.

D. Che cosa significa che un percorso è “qualificato” per Terapia Forestale?
R. “Qualificato” significa che il percorso è stato selezionato e verificato rispetto a più criteri: qualità ecologica e paesaggistica, sicurezza e fruibilità, presenza di punti di sosta, possibilità di applicare un protocollo standardizzato, e – come nel caso dei Monti Cimini – anche misure ambientali (aria forestale) e dati sugli esiti psicologici osservati durante le sessioni sperimentali. In altre parole: non è un ‘sentiero qualsiasi’, ma un’infrastruttura leggera pensata per ospitare attività guidate e comparabili.

D. Quali sono i due percorsi qualificati nella Riserva Naturale Lago di Vico?
R. • Percorso di Monte Cimino (Comune di Soriano nel Cimino, faggeta vetusta in ZSC; inserita nel Patrimonio Mondiale UNESCO): tracciato di circa 1 km, a quota media intorno a 900 m s.l.m., con dislivello contenuto. Si appoggia in gran parte alla sentieristica CAI, con piccole deviazioni per piazzole di sosta e pannelli informativi.
• Percorso di Monte Fogliano (Comune di Ronciglione, all’interno della Riserva dal 2008): tracciato di circa 1,4 km, a quota intorno a 750 m s.l.m., con dislivello contenuto. È stato realizzato in parte sul vecchio tracciato stradale verso la vetta; vegetazione a dominanza di faggio con presenze di cerro e minore pressione antropica. Anche lungo questo percorso sono disponibili pannelli informativi.

D. Come si svolge, in pratica, una sessione guidata?
R. In genere dura 2–3 ore. Si parte da un punto di ritrovo, si fa una breve introduzione (anche con indicazione di spegnere/ silenziare il telefono), poi si procede con una camminata lenta e frequenti soste. Durante le soste il conduttore guida esercizi semplici di percezione e consapevolezza, senza richiedere performance fisica. Nelle sessioni a carattere sperimentale o sanitario possono essere previsti questionari pre e post ed eventualmente misure fisiologiche.

D. Posso percorrere i tracciati in autonomia?
R. Sì, i percorsi sono fruibili anche come esperienza personale di benessere e conoscenza dell’ambiente e sono stati equipaggiati con cartellonistica proprio per questo. Tuttavia, la Terapia Forestale in senso proprio è un intervento sanitario: per questo, quando si parla di ‘terapia’, la fruizione deve avvenire nell’ambito di sessioni organizzate e condotte da professionisti clinici qualificati.

D. Come posso partecipare a una sessione guidata sui percorsi qualificati?
R. Le sessioni guidate (di benessere forestale o di Terapia Forestale) sono organizzate dall’Ente Monti Cimini – Riserva Naturale Lago di Vico, in collaborazione con professionisti qualificati. Il calendario, le modalità di iscrizione e le eventuali priorità (es. gruppi, scuole, categorie fragili) sono comunicati tramite i canali ufficiali dell’Ente.

D. Quali benefici sono stati osservati nella sperimentazione sui Monti Cimini?
R. Sui due percorsi sono stati osservati miglioramenti significativi in domini psicologici come ansia di stato, disturbo totale dell’umore e autostima. La sperimentazione indica inoltre che gli esiti sono molto più significativi e intensi marcati quando la conduzione è affidata a una psicoterapeuta esperta e formata sul protocollo, rispetto a esperienze autogestite o condotte da personale non clinico. Come sempre, l’entità del beneficio varia da persona a persona e dipende anche dal contesto di vita e dal livello di fragilità.

D. Perché è importante la guida di personale clinico?
R. Per due motivi: efficacia e sicurezza. Sul piano dell’efficacia, la guida clinica aiuta a mantenere un protocollo coerente e adatto a sostenere obiettivi terapeutici. Sul piano della sicurezza, un professionista clinico è formato per riconoscere e gestire eventuali reazioni emotive, stress o vissuti che possono emergere durante pratiche di consapevolezza e immersione, soprattutto in persone fragili.

D. Che ruolo hanno l’aria forestale e i “terpeni”?
R. Le piante emettono composti organici volatili biogenici (BVOC), tra cui vari monoterpeni spesso indicati, in modo colloquiale, come ‘terpeni’. Nella sperimentazione sui Monti Cimini l’aria forestale lungo i percorsi è risultata “pura” rispetto a inquinanti volatili di origine veicolare/industriale (BTEX) e con livelli di monoterpeni tipici di ambienti forestali di montagna. Nei campioni analizzati, p-cimene e sabinene rappresentano una quota predominante dei monoterpeni complessivi. È plausibile che questi composti contribuiscano al beneficio complessivo, che però resta multifattoriale (paesaggio, quiete, luce, temperatura, attività fisica lieve, guida, attenzione ai sensi).

D. Ogni bosco va bene per fare benessere forestale o Terapia Forestale?
R. Stare in natura fa bene a molte persone, ma per attività strutturate servono condizioni precise: accesso agevole, sentieri sicuri, rumore e interferenze umane contenute, assenza di fonti rilevanti di inquinamento, e un assetto forestale favorevole. Per questo i percorsi vengono progettati e, quando possibile, qualificati con misure ambientali e con osservazioni sugli esiti.

D. Quali tipologie di foresta sono in genere più favorevoli nel Centro Italia?
R. In generale risultano molto promettenti faggete vetuste e leccete, oltre ad alcune pinete e altri popolamenti forestali con elevata qualità ecologica e bassa pressione antropica. Alcune specie (incluse varie querce) possono emettere composti che, in contesti urbani o periurbani e in particolari condizioni atmosferiche, possono contribuire a peggiorare la qualità dell’aria: ecco perché conta sempre la valutazione locale del sito, non solo il nome della specie.

D. Ci sono precauzioni o controindicazioni?
R. Precauzioni pratiche: scarpe adatte, abbigliamento a strati, acqua, protezione da sole/pioggia e attenzione alle zecche. Evitare i percorsi in caso di temporali, vento forte, ghiaccio o condizioni che riducano la sicurezza.
Sul piano sanitario: in presenza di patologie importanti o fragilità psicologica (es. crisi acute, disturbi non stabilizzati), è consigliabile confrontarsi con il proprio medico e partecipare solo in percorsi guidati da professionisti clinici. La Terapia Forestale non sostituisce cure mediche o psicoterapie già in corso: può essere un’integrazione, quando appropriato.

D. La Terapia Forestale può essere prescritta dal medico?
R. In Italia l’integrazione nei servizi sanitari è ancora in evoluzione e non è uniforme tra regioni. È però un campo in crescita: ad esempio, la Regione Toscana ha incluso la Terapia Forestale nel proprio programma triennale 2025–2027 delle Medicine Complementari. L’obiettivo di molte esperienze pilota, inclusa quella promossa da questo Ente, è costruire evidenze e modelli organizzativi che permettano, nel tempo, un’integrazione stabile nel sistema sanitario.

D. Come riconoscere una formazione seria (e diffidare dalle mode)?
R. Controllare sempre: chi eroga la formazione, quali competenze cliniche sono coinvolte, quale protocollo viene insegnato, quanta pratica supervisionata è prevista, e quali standard di sicurezza/etica sono adottati. Per attività che si definiscono ‘terapeutiche’ la presenza di professionisti sanitari abilitati non è un dettaglio: è parte della definizione. Diffidare di promesse miracolistiche o di corsi che confondono intrattenimento, turismo e intervento sanitario.

D. Yoga, meditazione, “campane tibetane”, abbracciare gli alberi… sono necessari?
R. No. Possono essere attività piacevoli e, per alcune persone, utili; ma non sono requisiti della Terapia Forestale. Nel protocollo clinico, come quello sviluppato e applicato dal CNR, il fulcro è l’immersione guidata e ripetibile: camminata lenta, soste, focalizzazione dei sensi e una conduzione che aiuta a trasformare l’esperienza in un percorso di consapevolezza e regolazione emotiva.

D. Si può parlare anche di valore economico della Terapia Forestale per la sanità pubblica?
R. Sì, con prudenza e basandosi su metodi standard di valutazione. Per un programma annuale (interventi settimanali organizzati a blocchi), la stima del valore economico, ossia il risparmio annuo per il Servizio Sanitario Nazionale per persona lungo ambo i percorsi qualificati di Monte Cimino e Monte Fogliano, è dell’ordine di circa 10.000 € (intervallo di confidenza 95% circa 5.000–20.000 €). Nella stessa analisi, questo valore risulta ampiamente superiore – fino a 20 volte – rispetto al costo aggiuntivo della conduzione professionale (psicoterapeuti), stimato in circa 500 € per persona/anno in gruppi di circa 20 partecipanti. Queste stime sono utili per orientare le decisioni, ma vanno raffinate con programmi su scala più ampia e con monitoraggi continuativi.

Per ogni informazioni sulla fruibilità dei percorsi e, in generale, sulle attività condotte dall'Ente nel settore del benessere forestale è possibile contattarci alla casella info[chiocciola]riservavico.it e al numero 338   4914088.

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