Lo calpestiamo in continuazione, lo scaviamo, lo deprediamo, lo impoveriamo, ci versiamo dentro i nostri rifiuti, lo saturiamo di prodotti chimici. Ignoriamo che cresce in media solo di cinque millimetri ogni cento anni e che, comunque la si pensi, è qualcosa di cui non possiamo fare a meno. Si tratta del suolo, quel miracolo di unione fra mondo inorganico e mondo vivente che sostiene le piante e, con esse, la base di qualunque rete alimentare a partire dalla nostra.
Si sono concluse da pochi giorni nella Riserva Naturale Monte Rufeno le attività del programma Gens 2024 legate al suolo. Con due incontri per classe, uno in aula e uno sul campo, tre classi di scuola media e una di superiore hanno avuto la possibilità di sperimentare, attraverso metodologie analitiche e manipolative, la composizione e le caratteristiche di tessitura e permeabilità di alcuni suoli dell’area protetta. Nella speranza che queste due mattine possano aver acceso in qualche ragazzo una scintilla di curiosità verso il suolo…e, con essa, un senso di coinvolgimento per favorirne una sempre maggiore tutela.
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