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3 Gennaio 2013

Nel 2012 il Parco del Treja ha funzionato quasi senza risorse

Nel 2012 il Parco del Treja ha funzionato quasi senza risorse

Riduzioni di bilancio e tagli drastici hanno contraddistinto l'anno appena concluso

Negli ultimi anni si deve registrare una netta e progressiva riduzione dei finanziamenti per il Parco. Prendendo come base il contributo regionale per la gestione ordinaria dell'area protetta del 2009, in quattro anni si è ridotto di oltre la metà, arrivando a un modesto 39% di quello del 2009. In termini assoluti stiamo parlando di cifre che dai 130.000 euro del 2009 si attestano ai 50.000 euro dell'anno scorso. Nello stesso periodo le spese per progetti sul territorio passano da oltre un milione di euro del 2009 a zero nel 2012. E qui non serve neanche mettersi a fare calcoli percentuali.

Guardando qualche voce nel dettaglio si scopre che per le manutenzioni dei sentieri, per esempio, il contributo negli ultimi quattro anni si è ridotto di oltre il 90% (per tutto il 2012 siamo all'indicibile cifra di 3.600 euro, insufficienti per qualsiasi minimo intervento).

In questo modo non rimane che rimboccarsi le maniche e tentare una manutenzione fatta in casa. Così, dopo le abbondanti nevicate dell'inverno scorso, la risistemazione dei sentieri è stata fatta grazie soprattutto al lavoro dei guardiaparco. La pulizia di numerosi siti e la bonifica delle aree sottoposte a maggiore pressione antropica hanno visto l'intervento del personale del Parco. Tutti si sono impegnati fisicamente in prima persona, senza distinzione di ruoli e gerarchie.

Le entrate proprie del Parco nel 2012 hanno rappresentato il 21% dei contributi regionali per la gestione ordinaria. Un risultato molto importante, che connota l'attivismo dell'Ente rispetto a una serie di iniziative di promozione.

Nonostante le notevoli decurtazioni economiche accennate, il Parco organizza ugualmente diverse iniziative, tra cui cicli di visite guidate, alle quali partecipano annualmente circa un migliaio di persone e corsi gratuiti su temi ambientali. I docenti collaborano gratuitamente e sono molto contenti di partecipare, un po' per amicizia, un po' per spirito di servizio, un po' perché condividono un progetto che altrimenti sarebbe irrealizzabile.

"Nel Parco del Treja si potrebbe dire che la riduzione dei contributi ha incoraggiato varie iniziative di ricerca di finanziamenti alternativi. Alcune sperimentazioni in termini amministrativi, parafrasando un vecchio adagio, si fanno un po' per necessità e un po' per virtù. Del resto – continua il presidente Medici – il bilancio annuale è minore di quello di un medio condominio cittadino. Noi crediamo che discutere pubblicamente dei nostri bilanci, incluse le relative difficoltà e gli obiettivi comunque raggiunti, connoti l'Ente come un'istituzione aperta e sia utile per trovare soluzioni condivise, con l'adesione dei cittadini e di quanti vogliano sostenere scelte comuni."

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