Uno splendido esemplare adulto di Gufo comune (Asio otus) recuperato nel territorio di Lanuvio (RM), è stato consegnato ai Guardiaparco. Il rapace notturno, coinvolto in uno spiacevole episodio, è stato ritrovato attaccato ad un albero con una delle ali, a causa della colla per topi.

Il Gufo è stato trasportato presso il Centro di Recupero della Fauna Selvatica Lipu di Roma, per gli accertamenti e le cure del caso. All’esemplare che sembra dai primi esami effettuati in buone condizioni, sarà eseguito un trattamento a base di farina ed olio per pulire l’ala da questa sostanza vischiosa, e nel caso di ingestione del topo sarà necessaria una terapia disintossicante. Dopo un periodo di osservazione l’animale che dovrebbe recuperare il suo stato di salute, sarà rimesso in libertà.

Come ha spesso ribadito la Lipu, la colla topicida rappresenta una minaccia sia per i piccoli passeriformi che in cerca di cibo vi rimangono invischiati, sia per i rapaci che vi rimangono incollati durante la loro caccia a roditori, che a loro volta se ingeriti possono provocare gravi intossicazioni. In alcuni casi occorre addirittura effettuare delle amputazioni, o attendere molto tempo prima che piume e penne perse possano ricrescere in modo che l’uccello torni a volare.

Utilizzare sostanze tossiche per liberarsi dei roditori provoca seri pericoli per la fauna selvatica (spesso, ad esempio, ne rimangono vittime anche i ricci e le volpi) e anche per quella domestica, come cani e gatti, e inoltre non è necessario.  Il modo migliore per tenere lontani questi sgraditi ospiti è chiudere con reti apposite eventuali finestre o altri passaggi a locali seminterrati e, ovviamente, non lasciare derrate alimentari incustodite. Per i topi funzionano bene gli apparecchi ad ultrasuoni, che possono essere messi all’interno di cantine o garage, o all’esterno in prossimità delle porte finestre.