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2 Febbraio 2024

Giornata mondiale delle Zone Umide 2024

iniziativa di sensibilizzazione

Il 2 febbraio si celebra la “Giornata mondiale delle Zone Umide” (World Wetlands Day, WWD), per ricordare l’anniversario della “Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale”, firmata a Ramsar (Iran) nel 1971. La Convenzione è stata ratificata e resa esecutiva dall'Italia con il DPR 13 marzo 1976 e tutela le zone umide, in quanto caratterizzate da ecosistemi con alto grado di biodiversità e con habitat di particolare rilevanza che accolgono e conservano una ricca e vasta diversità biologica di uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati ai quali garantiscono sostentamento.

Gli ambienti acquatici sono ecosistemi che svolgono un ruolo fondamentale nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e nella mitigazione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Purtroppo le zone umide sono sempre più minacciate dalla pressione antropica e dal riscaldamento globale che stanno mettendo a dura prova i fragili equilibri di questi ambienti essenziali.

Il tema scelto per la Giornata 2024 è “Zone umide e benessere umano“, le attività umane sono la principale minaccia per le zone umide, in particolare lo sfruttamento dell’acqua per l’irrigazione delle colture e l’agricoltura praticata con tecniche non sostenibili, rappresentano tra le cause principali del degrado delle zone umide, come anche la forte crescita demografica a ridosso di queste aree, comporta un maggiore consumo di acqua, oltre ad intensificare l’inquinamento che colpisce gli ecosistemi degradandoli, nuocendo gravemente alla salute umana.    

Scopo della giornata è principalmente quello di sensibilizzare sull’argomento, ma è anche un invito ad agire, ovvero investire capitale finanziario, umano e politico per salvare le zone umide del mondo dalla scomparsa e ripristinare quelle degradate. Tante le iniziative mirate, volte a coinvolgere l’opinione pubblica per approfondire la conoscenza di questi habitat fondamentali imparando a rispettarli e tutelarli.

Le zone umide d’importanza internazionale ad oggi inserite nell’elenco ufficiale di siti della Convenzione di Ramsar per l’Italia sono complessivamente 66, già istituite o di prossima istituzione, per una superficie di circa 79.826 ettari. 

Nel Parco dei Castelli Romani, le zone umide sono rappresentate dai bacini lacustri di Albano e Nemi e dai pantani della Doganella che rientrano nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Cerquone-Doganella”, della Rete europea Natura 2000.

Nel Lazio sono inscritte nel registro della Convenzione di Ramsar 6 zone, i laghi dei Monaci, Caprolace, Fogliano e Sabaudia nel Parco Nazionale del Circeo, il Lago di Nazzano nella Riserva Regionale Nazzano, Tevere-Farfa e i Lagustelli di Percile nel Parco Regionale dei Monti Lucretili. Ma le zone umide regionali, comprese ovviamente quelle di Ramsar, sono molto più numerose, come risulta dal Catasto delle zone umide italiane.

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