La segnaletica è uno degli strumenti fondamentali per orientarsi sul territorio, è l’elemento di riferimento per gli escursionisti esperti e non, per la fruizione in sicurezza delle aree boscate e naturalistiche in generale.

Una rete sentieristica per essere mantenuta percorribile, necessita di una manutenzione costante anche della segnaletica, di cui è referente il CAI (Club Alpino Italiano), per gli enti locali e gli utenti.

Camminando lungo i sentieri nel Parco sono due le tipologie di segnaletica che incontriamo: quella verticale o segnavia a bandiera, con inserito in nero sulla parte bianca il numero del sentiero ma anche la difficoltà di percorrenza T o E (turistico/escursionistico) per quanto riguarda il nostro territorio, i chilometri di percorrenza ed il tempo medio che si impiega per percorrere un itinerario, laddove insistono i Cammini si trova il logo di riferimento. Va posta all’inizio del sentiero e in prossimità dei bivi ed in altri punti dove è utile confermare la giusta continuità dell’itinerario. La segnaletica orizzontale è un segnavia semplice di colore bianco-rosso che possiamo trovare al suolo, posizionata tra i sassi, o sui trochi degli alberi sempre ad indicare la continuità, in entrambe le direzioni, di un itinerario.

Di solito la segnatura viene effettuata con una tipologia di smalto ad acqua, tenendo in considerazione le caratteristiche ambientali e l’inserimento rispettoso nel luogo. I volontari del Servizio Civile Universale, con la supervisione dei Guardiaparco, sono in questo periodo impegnati nella segnatura dei tracciati che fanno parte del Cammino della Transumanza Laziale, e all’occorrenza, nel ripristino di quella del Cammino Naturale dei Parchi.

La segnaletica mantiene percorribili i sentieri, incrementando un turismo sostenibile e valorizzando un patrimonio culturale utile alla conoscenza del territorio. Rappresenta uno strumento di tutela attivo e di presidio del territorio stesso, in quanto un sentiero frequentato è sottoposto ad un monitoraggio continuo, inoltre se l’escursionista ‘segue il sentiero’ e rispetta ciò che sta al di fuori, contribuisce a garantire l’equilibrio dell’ecosistema, soprattutto se si tratta di aree con particolare fragilità naturalistica, paesaggistica o storica.