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17 Ottobre 2023

Autunno, periodo di castagne

i frutti dei nostri boschi

Tra i frutti più conosciuti e apprezzati della stagione autunnale troviamo sicuramente le castagne, ricche di proprietà e qualità.  Molto diffuse nel nostro territorio, lo testimoniano le numerose sagre che si svolgono in autunno in molte località del Lazio e d’Italia.

Conosciute fin dall’antichità, furono i Greci per primi a scoprire le potenzialità dell’albero e del frutto. Esportate in seguito, si diffusero in tutta l’area del bacino Mediterraneo. Famose anche fra i Romani, in epoca medievale gli ordini monastici ne migliorarono la coltivazione, la conservazione e la trasformazione dei frutti. Si diffuse in questo periodo storico il mestiere dei "castagnatores" svolto dai contadini e, le castagne vennero presto identificate come alimento del popolo, il “pane dei poveri”, in quanto principale fonte di sostentamento delle popolazioni rurali.

Le castagne, sono il frutto dell’albero che appartiene alla famiglia delle fagaceae, da non confondere con i semi dell’ippocastano, conosciuti come castagne matte e non commestibili. Le castagne che raccogliamo nel Parco, si differenziano dai marroni che sono quelli coltivati, per la forma rotondeggiante e minuta, la buccia più spessa e il colore più chiaro. La polpa ha notevoli caratteristiche energetiche e nutritive, apprezzata per la grande versatilità che la rende adatta alla preparazione di svariate ricette. 

Le castagne derivano dai fiori femminili dell’albero (solitamente 2 o 3) racchiusi da una cupola che poi si trasforma in riccio. La struttura è quella di un achenio, ha pericarpo liscio e coriaceo bruno scuro, all’apice è presente la cosiddetta torcia, cioè i resti degli stili, mentre alla base è presente una cicatrice più chiara denominata ilo. La forma dei frutti dipende dalla varietà delle castagne, ma anche dal numero e dalla posizione che occupano all’interno del riccio: emisferica per i frutti laterali e schiacciata per quello centrale.

È un alimento ricco di carboidrati e privo di glutine, salutare grazie all’alto contenuto di fibre e all’apporto di proteine, sali minerali, vitamine, oltre ad essere fonte di acidi grassi essenziali. Facilmente conservabile, per le sue proprietà sazianti è considerato l’alimento per eccellenza che in passato, ha sfamato soprattutto coloro che abitavano le zone interne di montagna.

La coltivazione del castagno si sviluppò ai Castelli Romani, verso la fine del XVI secolo, complice il forte aumento demografico, per far fronte alla domanda crescente di legname da costruzione e di generi agro-alimentari.

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