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Uomo e territorioArcheologia e arte

Rigatti

    Dal 1968 questo abitato non è più frazione del lontano comune di Ascrea, ma di Varco Sabino. Il piccolo paese è dominato dal Castello di Rigatti e Palazzo Baronale, di forma trapezoidale e con un torrione centrale, che dall'XI al XII secolo appartenne alla famiglia dei Mareri, e fu roccaforte di difesa del Regno di Napoli nei confronti dello Stato Pontificio.

    Il paese è ampiamente panoramico sul lato orientale del Lago del Salto e sui monti del Cicolano.

    La sua storia, al di là delle famiglie nobiliari che lo hanno governato nei secoli, simboleggia quella di tanti piccoli borghi sparsi sull’Appennino. Una storia che traspira ancora il senso del feudalesimo, testimoniata dagli Statuti medievali giunti fino ai giorni nostri e che sopravvive nella memoria orale dei racconti degli anziani. Una storia di povertà e sacrifici di povere genti di montagna, di doveri e obbligazioni verso potenti e uomini di chiesa, di briganti ed emigrazione per sfuggire alla fame.

    Dal belvedere posto al margine del paese lo sguardo è in grado di apprezzare l’enorme estensione del paesaggio forestale della valle del Salto (la stessa parola latina saltus vuol dire “bosco”, “selva”) interrotto solo dalle anse del lago che si insinuano nelle vallette laterali e, sporadicamente, dal sistema di piccoli insediamenti e case sparse.

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