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Tumulo di Corvaro

    Con circa cinquanta metri di diametro e un'altezza di quasi quattro metri dalla piana circostante, prima degli scavi (avviati nel 1984, a seguito dell'intervento di scavatori clandestini) appariva quasi come un semplice cumulo di terra, pietre e ciottoli: certo, con una presenza di lastroni squadrati perimetrali e di dodici costolature radiali in grosse pietre, che lasciava forse presumere una qualche specialità di quell'isolata altura. Il segreto di quel suolo è stato svelato dalle prime indagini archeologiche. Tombe. Il tumulo non è altro che un sito di sepoltura collettiva. Finora ne sono state rinvenute 254, riferibili a epoche diverse e poste pure a quote differenti. E' stato individuato al centro della struttura un tumulo più piccolo, del diametro di circa undici metri, cronologicamente attribuibile alla prima età del ferro (cioè dalla fine del IX al VII secolo a.C.). Tale tumulo minore era probabilmente dedicato alla sepoltura di un importante personaggio. Le altre tombe hanno disposizione concentrica e mai casuale, con raggruppamenti di individui di sesso maschile armati oppure donne e anche bambini. Molti gli oggetti rinvenuti nelle tombe assieme ai resti ossei, quali vasi, fibule, ciotole, specchi ed ornamenti personali. Il tumulo del Montariolo, insomma, si configura come uno dei maggiori siti del cospicuo patrimonio archeologico del Cicolano. E seppure con un linguaggio per ora rivolto ai soli addetti ai lavori – in attesa di una sistemazione dell'area e di un'adeguata collocazione espositiva dei reperti – fa luce su una civiltà tra le più misteriose d'Appennino, quella degli equicoli.

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