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Usignolo del Giappone

Il delicato tema delle specie aliene

    Usignolo del Giappone Leiothrix lutea

    L’Usignolo del Giappone è un passeriforme di piccole dimensioni (13-16 cm). Il piumaggio è prevalentemente verde oliva nelle parti superiori, giallo in quelle inferiori. Molto evidente la vivace colorazione giallo-arancio di gola e sottogola. Intorno all’occhio si nota una anello giallo che si estende fino al becco. Molto vistoso anche lo specchio alare con sfumature giallo-arancio-rosse. La coda nerastra è leggermente forcuta. Il becco è sottile, di colore rosso corallo anche se in inverno la base diventa nerastra. Le zampe sono rosa. La femmina ha una colorazione leggermente meno vistosa rispetto a quella del maschio anche se i sessi sono difficilmente distinguibili.
    Vive in ambienti collinari con folta vegetazione arbustiva e spesso forma dormitori nelle formazioni di bambù. È una specie gregaria al di fuori della stagione riproduttiva durante la quale, invece, i maschi diventano territoriali.
    Predilige le aree collinari spesso concentrandosi negli impluvi umidi. Per questa specie è comunque importante la presenza di un folto strato arbustivo, ad esempio, i cespugli di rovo ai margini di boschi e coltivi. Frequentemente utilizza le formazioni di bambù come dormitorio.

    Da dove viene
    L’Usignolo del Giappone è un piccolo passeriforme di origine asiatica.

    Come e dove è arrivata
    L’Usignolo del Giappone è comunemente allevata da ornitofili anche se attualmente la popolarità tra gli appassionati è minore e il commercio sembra diminuito, almeno in Italia. La fuga di individui tenuti in cattività ha fatto sì che sia ormai presente in zone del mondo molto lontane dai luoghi di origine. Le prime osservazioni di individui in libertà risalgono agli anni’80 del secolo scorso. L’Usignolo del Giappone in Italia è attualmente nidificante in Liguria, Toscana, Veneto e Lazio ma è stato segnalato anche in altre regioni.

    Pericoli per la biodiversità
    Le popolazioni di Usignolo del Giappone introdotte hanno avuto spesso una elevata invasività minacciando seriamente la biodiversità indigena. Il pericolo maggiore che comporta l’introduzione di questa specie è rappresentato dalla trasmissione e diffusione di patogeni. In particolare è un vettore della malaria degli uccelli che nelle Hawaii ha provocato l’estinzione di numerose specie locali. Nell’isola di La Reunion sembra che abbia favorito la dispersione di specie vegetali invasive.

    Problemi per l’uomo
    Il suo grado di invasività in Italia è potenzialmente elevato anche se ancora non perfettamente conosciuto.

    L’Usignolo del Giappone nel Lazio
    Nel Lazio le prime osservazioni sono state effettuate sul litorale e a partire dal 2003 anche nelle zone interne delle province di Roma e Frosinone.

    Foto di Sergio Bufalini

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