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23 Ottobre 2018

Danni da fauna selvatica, il Parco mette in campo un intervento di prevenzione

Il Parco dei Castelli Romani mette a disposizione a chi ne ha titolo, moduli di recinzione con rete elettrosaldata. I moduli vengono assegnati dall’Ente in comodato d’uso gratuito ai proprietari di terreni adibiti a coltivazioni o allevamenti e rappresentano un valido aiuto per contrastare l’ingresso della fauna selvatica di media taglia, in particolare cinghiali e istrici, alle coltivazioni della zona. Questa misura è tra quelle previste dal Piano di riduzione degli impatti che l’Ente ha adottato al fine di agevolare, adoperando criteri ecologici e senza infondati e dannosi allarmismi, la convivenza tra animali selvatici e attività umane nel parco.

La rete elettrosaldata, grazie alla sua solidità, rinforza le reti a maglia già presenti; deve essere interrata dai proprietari o conduttori del terreno a circa quaranta centimetri di profondità nel suolo e poi ancorata alla recinzione, in modo che, quando l’animale prova a scavare per entrare all’interno del recinto, non riesca a sollevare la rete, rinunciando all’intrusione e tornando nelle aree boschive dalle quali proviene.

Coloro che volessero farne richiesta, in quanto proprietari di terreni già recintati e coltivati, con presenza assidua di cinghiali e potenziali danni, possono rivolgersi all’Ufficio Tutela ambientale del Parco.
Seguirà un sopralluogo dei tecnici del Parco, volto a verificare la sussistenza dei requisiti, l’eventuale richiesta di documentazione integrativa e, infine, un apposito accordo scritto.

È opportuno specificare che questa misura non è la proposta di una possibilità di recintare con soldi pubblici le proprietà private, bensì come una compartecipazione agli agricoltori in caso di sostanziale minaccia al reddito primario ove possibile, un accorgimento teso a mitigare potenziali intrusioni di fauna selvatica in aree urbane.

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