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12 Settembre 2018

Lo stagno di Villa Barattolo

Le libellule sono alcuni degli insetti che possiamo intravedere posati sulle piante del piccolo stagno, situato all’inizio del Sentiero natura didattico che si trova all’interno di Villa Barattolo, sede del Parco regionale dei Castelli Romani. Presenza silenziosa ma ben visibile durante la stagione estiva, sono insetti appartenenti all’ordine degli Odonati, caratteristici dell’ambiente acquatico in cui si riproducono. La libellule hanno solitamente una forma elegante lunga e sottile qualche volta dai colori vivaci e dal volo veloce e scattante.

Lo stagno è un ecosistema naturale piuttosto complesso, in virtù delle sue caratteristiche: terreno fangoso, acqua ferma, luce e calore è abitato nelle diverse stagioni da svariate specie di esseri viventi. Proprio osservando lo stagno, ci si rende conto che la superficie dell’acqua è popolata da molte varietà di piante e animali. L’acqua stagnante e il terreno formano un sistema ecologico, un piccolo mondo ben equilibrato dove si instaura una relazione di forte dipendenza tra gli elementi che lo compongono, basta modificarne uno, per alterare o interrompere questo sistema naturale dove tutto e strettamente collegato, anche gettare un sasso nell’acqua significa provocare un piccolo maremoto. Ciò che salta all’occhio guardando lo stagno è la folta vegetazione che spesso ricopre l’intero specchio d’acqua, sono le numerose piante acquatiche emergenti che rappresentano un importante anello di connessione tra l’ambiente acquatico e quello terrestre, facilitando l’entrata e l’uscita dall’acqua di tutti quegli animali che trascorrono la loro vita sia sulla terra che nell’acqua, come numerosi insetti e rane. Tra le varietà vegetazionali presenti, spiccano la Cannuccia di palude, la Lenticchia d’acqua, la Menta acquatica, la Carice pendula e molte altre.

Di fronte allo stagno un capannino informativo descrive attraverso delle schede dettagliate questo ambiente particolare affollato di forme di vita: microrganismi, invertebrati, vertebrati, alghe, piante e funghi che lo colonizzano sfruttando ciascuno, in modo differente, tutte le risorse disponibili. Nel poco spazio a disposizione gli organismi possono stare nel fondo, muoversi a mezz’acqua o sul pelo dell’acqua, sostare sui sassi e tra la vegetazione.
Lo stagno rappresenta un piccolo mondo tutto da osservare e scoprire soprattutto per gli studenti, guidati dal personale dell’ufficio di educazione ambientale e dai Guardiaparco.

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