
La Riserva Naturale di Monte Mario consta di duecento ettari dove la macchia mediterranea ha dovuto fare i conti, nel corso dei secoli, con numerose specie introdotte dall'uomo. La boscaglia risultante è una distesa di lecci, sughere, aceri, carpini, macchie di cisti e cornioli ma anche pini, alberi di Giuda, ginestre, cipressi.
Questi ultimi li cantò anche il Carducci, che li vide in occasione di una visita alla Capitale: "Solenni in vetta a Monte Mario stanno / nel luminoso cheto aere i cipressi / e scorrer muto per i grigi campi / mirano il Tebro, / mirano al basso nel silenzio di Roma / stendersi e, in atto di pastore gigante / su grande armento vigile, davanti / sorger San Pietro".
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