
La Regione Lazio e la sua azione di tutela e promozione della conoscenza del patrimonio geologico
Venerdì 18 luglio 2025 si terrà la presentazione del volume “Geologia Ambientale nel Lazio” - Le dinamiche geologiche del territorio per un modello di gestione sostenibile
La Giornata di studi, organizzata dalla SIGEA-APS - Società Italiana di geologia ambientale e dall'Ordine dei Geologi del Lazio si svolgerà dalle ore 8:30, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio di Roma Capitale
Partecipazione libera previa iscrizione entro il 14 luglio ore 12:00 al link geologilazio.it
Nella giornata di studi si parlerà del catasto dei geositi del Lazio che costituisce la Rete regionale per la tutela della Geodiversità.
Con DGR 20 febbraio 2025, n. 88 vengono approvati i Criteri per il funzionamento del Catasto regionale dei Geositi del Lazio, pubblicati sul BURL n. 17 del 27.02.2025. Gli oltre settecento siti contenuti nella Banca Dati dei Geositi del Lazio, (DGR n. 1100/2002) costituiscono l’Elenco dei Siti Geologici di Interesse Regionale. All’interno di tale Elenco verranno individuati i siti che costituiscono il Catasto dei Geositi del Lazio, selezionati in base alla loro funzione di rappresentatività della Geodiversità regionale. Il Catasto dei Geositi del Lazio, a seguito di formale invio alla competente Direzione Regionale, viene recepito, in sede di aggiornamento periodico ai sensi dell’articolo 23, comma 7bis, della l.r. 24/1998, nel PTPR che prevede per tutti i geositi una fascia di rispetto di cinquanta metri.
Si gettano le basi per la tutela di quella regione italiana, il Lazio appunto, definito “Vario per Natura” proprio in considerazione della sua variabilità geologica, dai grandi centri eruttivi del Lazio settentrionale e centrale, all’estesa dorsale carbonatica dell’Appennino a comprendere anche i suoi gruppi litoranei degli Aurunci e Ausoni, le piane della Campagna Romana e della Pianura Pontina, infine le eccezionali, in termini di valore geologico, formazioni dell’Arcipelago Pontino. Un patrimonio foriero di interesse che attira sempre più un vasto pubblico attento ad una tematica, quella della geologia nella sua accezione più ampia del termine, verso la conoscenza di luoghi preferenziali di osservazione. Tra questi il sistema dei geositi inserito nell’Inventario Nazionale ISPRA, considerati per le valenze insite e anche per la lettura offerta in termini didattici, e i monumenti naturali a prevalente carattere geologico. Tra questi, ricordiamo, a titolo di esempio, il Monumento Naturale Fosso Brivolco a Sezze con le spettacolari impronte di dinosauro, che si unisce agli altri siti di interesse paleontologico in cui si osservano le tracce dei grandi rettili del passato (Esperia, Camposoriano con il masso di Rio Martino, Rocca di Cave) o ancora il MN Marmo Rosso di Cottanello con la cava di età barocca in cui insiste la colonna in situ non più estratta.