Tutela della fauna selvatica
Nei giorni scorsi, una Civetta adulta trovata a terra priva di forze nel territorio di Lanuvio (RM), è stata consegnata da un cittadino ai Guardiaparco del Parco dei Castelli Romani.
L’esemplare fortemente debilitato probabilmente a causa di una ferita o di un’infezione virale, è stato trasportato presso il Centro di Recupero della Fauna Selvatica CRFS – Lipu di Roma, per gli accertamenti e le cure del caso. Non appena si sarà rimesso in forze sarà liberato in natura.
La Civetta, nome scientifico Athene noctua, è conosciuta per la sua estrema sedentarietà, è un piccolo rapace notturno, lungo circa 21 centimetri, presente nel parco durante tutto l’anno. Di aspetto tozzo, presenta un capo largo e appiattito, e come l’Allocco non ha i ciuffi auricolari. Con i rigori dell’inverno, quando le prede si fanno rare, non abbandona mai il suo territorio e preferisce morire di fame piuttosto che andare a nutrirsi altrove. Nonostante ciò, è un’abile cacciatrice, servendosi soprattutto dell’udito per individuare arvicole, pipistrelli, anfibi e grossi insetti. Le “orecchie” della Civetta sono protette da penne mobili: quando le solleva diventano dei veri e propri padiglioni acustici, donando all’animale un udito tra i più fini. È possibile scorgerla in caccia anche di giorno appostata su un ramo o un palo, soprattutto quando deve nutrire i piccoli. (Tratto dalla “Guida agli Uccelli del Parco” – pag. 78).
“Il Parco dei Castelli Romani è sempre in prima linea nell’assistenza alla fauna selvatica in pericolo - dichiara il commissario straordinario del Parco, avv. Ivan Boccali – va avanti ormai da anni una proficua collaborazione con la Lipu per prestare soccorso agli esemplari in difficoltà, spesso consegnati ai Guardiaparco dai cittadini. Una testimonianza che il lavoro che l’Ente svolge sta favorendo la formazione di una maggiore sensibilità nei confronti delle attività di tutela della biodiversità all’interno del territorio dell’area protetta”.
