
Proseguono con successo le attività di monitoraggio condotte dalla Stazione Ornitologica della Riserva Naturale Regionale dei Laghi Lungo e Ripasottile, con la collaborazione dei Guardiaparco della stessa Riserva e del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili.
Nel corso dell’ultima sessione di inanellamento, il 4 marzo, l’attività ha visto il coinvolgimento di una classe proveniente dall’Istituto Professionale per l’Agricoltura di Cittaducale, grazie all’interessamento del Prof. Settimio Adriani, docente di biologia presso il suddetto Istituto, nonché autorevole punto di riferimento scientifico per i numerosi progetti di studi naturalistici in atto presso la Riserva e per le attività di tirocinio effettuate in convenzione con l’Università della Tuscia.
La classe è stata accolta presso il Centro Visita del Lago di Ripasottile dai Guardiaparco e dall’ornitologo Luca Sterpi, che ha illustrato, con parole semplici, le origini e le caratteristiche del meraviglioso paesaggio lacustre, visibile a 360 gradi dalla terrazza del Centro.
La visita è proseguita lungo il sentiero naturalistico e presso i capanni, con l’osservazione dei comportamenti e la descrizione dei grandi uccelli acquatici presenti: gli aironi cenerini in nidificazione (siamo di fronte alla più numerosa “garzaia” del Centro Italia), gli svassi in fase di corteggiamento, le folaghe, le morette, i cormorani.
Alla fine del percorso, tuttavia, è stata l’osservazione di alcuni di piccoli uccelli, inanellati e subito rilasciati, a rappresentare il momento più entusiasmante della visita.
Osservare un rampichino che risale un albero “camminando” sulla sua corteccia; conoscere il carattere “vivace” della cinciarella, che nonostante le sue dimensioni, difende la propria libertà con rapide (e dolorose!) beccate; imparare a distinguere l’età di un pettirosso dalle macchie presenti sulle sue ali, o quella di una passera scopaiola dal colore dei suoi occhi; osservare la graziosa, minuta perfezione dei codibugnoli, …
Tutto ciò rivela un mondo vasto e coloratissimo, sorprendente eppure antico. Ed ogni volta noi operatori lo riscopriamo attraverso gli occhi emozionati e curiosi di chi viene a trovarci sul campo.