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17 Maggio 2021

Conclusa la prima fase del Monitoraggio nazionale del Lupo

Uno studio che ha coinvolto circa 3000 persone sui 23000 Km di transetti per la raccolta dei dati relativi ai segni di presenza del Lupo su sul territorio nazionale.

L’ISPRA, in un articolo, ha ringraziato, a conclusione della prima fase del Monitoraggio nazionale del Lupo avvenuta lo scorso 30 aprile, tutte le realtà che vi hanno  creduto e partecipato. Un lavoro che ha coinvolto circa 3000 persone sui 23000 Km di transetti per la raccolta dei dati relativi ai segni di presenza del Lupo su sul territorio nazionale.

Un progetto scientifico unico per il nostro Paese, che ha coinvolto anche il Parco dei Castelli Romani, basato su un protocollo standardizzato e un modello statistico scientifico elaborato da esperti del settore. Sono già partite le analisi genetiche dei campioni raccolti, realizzate dal laboratorio ISPRA di Ozzano dell’Emilia, che proseguiranno nei prossimi mesi.

Il Parco dei Castelli Romani ha raccolto, in molte aree del territorio protetto, un buon numero di dati, significativi e di buona qualità. Tuttavia, lo sforzo maggiore dovrà essere concentrato sul contrasto delle molte minacce che gravano sul futuro della specie: il randagismo canino (che causa ibridazione), bracconaggio, avvelenamento, investimenti stradali, pascolo non regolamentato in aree di recente insediamento della specie.

I dati raccolti, opportunamente elaborati, serviranno a fornire una stima della distribuzione e abbondanza della popolazione del lupo su scala nazionale, gettando le basi per una futura politica di conservazione e gestione della specie.

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