
La DOC "Zagarolo" è riservata al vino bianco ottenuto dai seguenti vitigni: Malvasia (di Candia e puntinata), fino ad un massimo del 70%; Trebbiano (Toscano, Verde e Giallo) in misura non inferiore al 30%; Bellone e Bonvino fino ad un massimo del 10%. Ha colore giallo paglierino più o meno intenso; odore vinoso, delicato, gradevole; sapore secco o amabile, morbido, caratteristico, armonico.
Gradazione minima: 11,5°. Con una gradazione minima di 12,5° può portare in etichetta la qualificazione "superiore".
Vino bianco tipico dei Castelli Romani, molto legato alla tradizione delle "fraschette", rivendite di vino così chiamate per l'antico contrassegno usato, una frasca, appunto, per indicare al viandante la mescita di vino nuovo. In queste osterie era possibile acquistare solo il vino, per cui chi intendeva mangiare era costretto a portare con sé il cibo, da cui il soprannome "fagottari" (dal fagotto nel quale era riposto il cibo). I vigneti di Zagarolo godono di un'ottima esposizione, coltivati su terreni argillosi adatti a questa coltivazione. I capostipiti di alcune aziende vinicole della zona iniziano ad impiantare viti già quattrocento anni fa. All'interno di una delle cantine sociali della zona, si trovano i resti della villa dell'imperatore Nerva che, impressionato dalla bontà di questo vino, volle avere lì una residenza privata.