
Si presenta come una frittatina, avvolta come un'omelette e cosparsa di formaggio pecorino grattuggiato. Si ottiene da una pastella composta di uova, farina, olio extravergine, acqua che dopo aver riposato per un paio d'ore si versa, un mestolo per volta, in una padella precedentemente unta con grasso di maiale (lardo) e si fa saltare sul fuoco.
L'uso della frittura si fa risalire a Etruschi e Romani. Nella Tuscia, antica terra degli Etruschi, l'uso dei fritti fa parte integrante della tradizione gastronomica, essendovi una produzione di olio extravergine di oliva di ottima qualità. Il frittellone di Civita Castellana è un preparato della tradizione contadina, composto di pochi ingredienti, economico e rapido da preparare, mangiato fuori pasto, spesso si consumava a merenda, nelle cantine, insieme ad un bicchiere di buon vino. Si ha notizia anche del suo impiego in occasione di festività che coinvolgono l'intera comunità civitonica come il famoso Carnevale.