
Specie appartenente alla famiglia delle Papilionaceae, genere Phaseolus, specie P. Vulgaris L., entità sottospecifica ecotipo "fagiolo gentile". La varietà è rampicante, caratterizzata da pianta a fusto volubile con radice fittonante, foglie composte da tre foglioline peduncolate e fiori piccoli bianchi con sfumature violacee; il baccello di colore verde alla maturazione assume una colorazione giallastra quando essiccato. Il numero dei semi è mediamente di 4 ma in alcuni casi possono essere presenti anche 8 semi.
Il legume dalla forma reniforme e sapore particolarmente delicato, presenta colore bianco avorio uniforme che tende al color nocciola con il passare del tempo; il tegumento è sottile e l'ilo è bianco con bordo marrone. Alla cottura, che avviene in tempi brevi ed a fuoco lento, la buccia si presenta sottile e tenera, ed infatti alla degustazione non si percepisce la presenta della buccia e la pasta risulta cremosa e vellutata.
Il termine gentile, che denota la notevole delicatezza del fagiolo, ipoteticamente può essere ricondotto a diversi fattori: dalla sensibilità alle variazioni climatiche e del terreno, alla tenerezza del tegumento non percettibile alla degustazione, alla variazione di colore del legume, dal bianco-avorio a nocciola, quando rimane a contatto con aria e sole durante la conservazione o allo sviluppo di muffe superficiali ed interne allorquando il legume, ancora sulla pianta, si bagna con l¿acqua piovana.
Gli anziani contadini del posto ancora oggi coltivano il fagiolo gentile, grazie ad una attenta riproduzione del seme presso le proprie aziende. Gli stessi ricordano come ogni anno il comune di Labro desse in concessione ai contadini del luogo un appezzamento di terra suddiviso in piccoli lotti, sui quali la principale coltura era quella del fagiolo gentile. Rimane traccia nei "Verbali di deliberazione del commissario prefettizio" di Labro, del 4 ottobre 1953 e del 18 marzo 1957 che hanno come oggetto "Asta pubblica per affitto beni rustici patrimoniali" in cui si ha premura di sottolineare l'immediata eseguibilità dell'atto "in modo da dare agio agli affittuari di fare eseguire tempestivamente la lavorazione stagionale trattandosi di terreni seminativi". Gli appezzamenti menzionati sono quelli siti in località Campette, in cui ancora oggi si riscontra la maggior quantità di terreno investito a fagiolo gentile.