ParchilazioParchilazio

Ali e piume da proteggere

Storie sull'avifauna di Monte Rufeno

SALTIMPALO (Saxicola rubicola)

Passeggiando per i campi incolti e le aree aperte che delimitano la Riserva di Monte Rufeno raramente si passa inosservati. C’è una specie di piccolo passeriforme che si pone sempre in bella vista a controllare il territorio: è il Saltimpalo (Saxicola rubicola). È della stessa famiglia che comprende anche Pettirossi, Pigliamosche, Balie, Usignoli, Monachelle e altri piccoli uccelli principalmente insettivori. Il Saltimpalo è infatti specializzato nella cattura di piccoli insetti che trova tra l’erba. Utilizza posatoi sopraelevati, come piccoli cespugli, paletti e recinzioni dalle quali scruta il campo alla ricerca delle prede. 

Il dimorfismo sessuale è molto evidente con il maschio che presenta parti superiori scure, un capo che in primavera diventa nerastro, un collarino bianco e un petto di colore acceso tendente al rosso mattone e all’arancio sporco. Quest’ultimo carattere può confondere i meno esperti facendo credere si tratti di un Pettirosso. Le femmine sono molto più mimetiche e dalla colorazione tendente al marroncino, ma in volo sono evidenti due macchie bianche alla base delle ali. In Italia è sia sedentario e nidificante, sia un migratore, con le popolazioni centro-europee che vengono a svernare nel bacino mediterraneo.

La specie, che predilige campagne di tipo rurale in ambiente collinare e pianeggiante, sta subendo un preoccupante declino in Italia dai primi anni 2000, con un decremento annuale dal 2000 al 2020 stimato nel 6,6%. I risultati più negativi dei censimenti provengono dalla Pianura padana e dalle regioni del settentrione, con un decremento drammatico osservato dal 2000 al 2010 nelle pianure lombarde pari all’80,9% della popolazione. In Italia centrale la popolazione è più numerosa e stabile, ma non mancano dati preoccupanti come ad esempio una riduzione dell’areale pari al 66,7% in provincia di Grosseto a partire dalla fine degli anni ‘90. Tra i principali fattori vi è sicuramente la semplificazione degli habitat, con un aumento delle colture intensive e l’uso di sostanze chimiche. Per fortuna nel Comune di Acquapendente è ancora possibile osservare la specie abbastanza facilmente sia in inverno e sia nel periodo riproduttivo. Si può ascoltare il suo canto rapido e vivace emesso a volte in esibizioni aeree ad opera del maschio utilizzate per delimitare il territorio, mentre il verso è un “tchak” secco a volte preceduto da uno “tsuit”. Il Saltimpalo è un tipico abitante delle campagne della Tuscia e dell’area attorno la Riserva e il fatto che si possa ancora osservare è indice di una buona qualità ambientale.  

Testo e foto di Francesco Barberini & Matteo Faggi

La mappa di Parchilazio.it

Cerca nella mappa