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9 Ottobre 2025

RERUM NATURA

La Selva del Lamone si racconta

Oltre 80 specie di uccelli, sei specie di serpenti, tutti i grandi mammiferi attesi e migliaia di ore di registrazioni: sono i primi risultati del progetto RERUM nella Selva del Lamone, dove fototrappole e registratori acustici stanno documentando la vita nascosta della foresta. Un patrimonio di dati che racconta non solo chi abita questi luoghi, ma soprattutto come le specie interagiscono e rispondono ai cambiamenti.
«Le fototrappole e le registrazioni acustiche ci permettono di osservare la fauna in modo continuo, anche quando non siamo sul campo» spiega Paolo Viola, ricercatore consulente del progetto RERUM. «Le migliaia di video e ore di audio raccolte ci offrono informazioni preziose su come le specie si adattano all'ambiente».
Tra i mammiferi sono stati confermati tutti i grandi attesi – dal cinghiale al capriolo – fino a presenze più elusive come il gatto selvatico e il lupo, la cui documentazione attraverso le fototrappole arricchisce la conoscenza sulla loro distribuzione e comportamento.
I dati rivelano strategie sorprendenti. Capriolo e cinghiale, ad esempio, frequentano le stesse aree ma seguono ritmi completamente diversi. «Il capriolo mostra un'attività distribuita nell'arco della giornata, con picchi all'alba e al tramonto» racconta Paolo. «Il cinghiale, invece, si muove quasi esclusivamente di notte, con un'intensificazione progressiva dopo il tramonto. È un esempio di partizionamento ecologico: due specie che riducono la competizione differenziando i tempi di utilizzo dello spazio».
Ancora più affascinante la relazione tra lepre e gatto selvatico. «La lepre segue un ritmo bimodale, con due picchi principali all'alba e al tramonto, mentre il gatto mantiene un'attività più costante che si prolunga nella notte» spiega il ricercatore mostrando i grafici. «Questo modello suggerisce una dinamica predatore-preda, con il gatto che calibra i propri movimenti su quelli della sua preda».
Le registrazioni documentano anche momenti inattesi: un lupo che insegue una volpe, una cornacchia che segue un cinghiale per catturare gli insetti smossi dal terreno; episodi che ricordano come la biodiversità sia fatta di relazioni dinamiche.
L'analisi delle oltre 80 specie di uccelli registrate, con 15 possibili nuove segnalazioni per la Riserva in corso di verifica, rivela un pattern chiaro. «La ricchezza si concentra negli ambienti eterogenei» sottolinea Paolo. «Margini, radure, tratti di foresta mista: sono gli ecotoni a rivelarsi veri hotspot di biodiversità, perché offrono nicchie diverse e opportunità a un numero maggiore di specie».
Insieme a mammiferi e uccelli, il progetto RERUM ha dedicato un'attenzione particolare ai serpenti. Animali ancora circondati da timore e pregiudizi, ma di grande valore per la ricerca ecologica.
«Sono organismi modello ideali per gli studi ecologici» spiega Ernesto Filippi, erpetologo che coordina questa parte del progetto. «La loro presenza e distribuzione ci danno informazioni preziose sullo stato di salute degli ecosistemi».
I serpenti tollerano poco i disturbi antropici e gli ambienti degradati. Dove troviamo comunità ben differenziate, con più specie e individui, possiamo dedurre che gli ecosistemi mantengono un buon livello di funzionalità. Il monitoraggio segue un metodo rigoroso. «Abbiamo individuato transetti che attraversano diversi habitat, scelti considerando sia le caratteristiche ambientali sia le conoscenze pregresse» racconta Ernesto. Le uscite sul campo avvengono mensilmente, adattandosi alle condizioni climatiche «Temperature e piogge influenzano molto l'attività dei serpenti, per questo manteniamo flessibilità nelle sessioni di rilevamento».
La tecnica utilizzata è l'indagine a vista, standard per questo tipo di monitoraggio. Camminando lungo i percorsi prestabiliti, i ricercatori osservano attentamente terreno e vegetazione, raccogliendo anche dati indiretti come tracce di cinghiali o campioni fecali che potrebbero rivelare interazioni con rettili e anfibi.
I primi risultati confermano la presenza di sei specie: il veloce biacco, il più elusivo colubro liscio e la vipera comune; le due natrici legate all'acqua e il semi-arboricolo saettone comune. C'è però un'assenza significativa: il cervone, serpente di grandi dimensioni un tempo segnalato nella Selva, oggi non compare nei rilievi. Una mancanza che solleva interrogativi su possibili cambiamenti ambientali e pressioni antropiche, e che richiederà ulteriori approfondimenti.
Dalla conoscenza alla conservazione.
Questi dati sulla fauna saranno integrati nella banca dati della Riserva e, insieme alle serie storiche già acquisite, costituiranno uno strumento fondamentale per pianificare interventi di conservazione basati su evidenze scientifiche.
Il monitoraggio costante, infatti, ci permette di comprendere come la fauna risponde alle variazioni ambientali e alle azioni di gestione, identificando precocemente criticità e adattando le pratiche di tutela alle reali esigenze degli ecosistemi.
Vuoi conoscere meglio le attività di ricerca della Riserva e il progetto RERUM Natura?
Partecipa al Convegno del 28 ottobre  2025 ore 9:00, Aula Magna Rettorato, Università degli Studi della Tuscia, Viterbo iscrizione obbligatoria su : https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScAeeDAlGoyjMExhthsCZXRY41ZDC9Q3MNCiSz7wNGgNJNtxw/viewform

Programma: 

09:00 Saluti istituzionali e benvenutoStefano Ubertini – Rettore Università degli Studi della Tuscia
Alessandro Romoli- Presidente della Provincia di Viterbo  Giuseppe Ciucci – Sindaco di Farnese, Ente Gestore della Riserva
9:15 Sessione 1: Trenta anni di ricerca nella Riserva Naturale Selva del Lamone: risultati e prospettive Moderatore: Pierluca Gaglioppa – Direttore RN Selva
del Lamone Antonio Baragliu– ex dirigente RN Selva del Lamone Giorgia Polegri– Università della Tuscia Andrea Schiavano– RN Selva del Lamone Giuseppe Campanella– RN Selva del Lamone Ernesto Filippi– Consulente della RN Selva del Lamone Domande e Dibattito
10:30 Pausa caffè e proiezione del documentario “RERUM Natura”
11:00 Sessione 2: Il progetto RERUM NATURA: dalla conoscenza alla gestione Moderatrice: Angela Anna Rositi – Coordinatrice del progetto
Marco Purchiaroni- Consulente RN Selva del Lamone Paolo Viola- Consulente RN Selva del Lamone Flavio Monti- CNR IRET Andrea Piotti– IBBR CNR
Eugenia Spinelli Margherita Autorino– Consulenti RN Selva del Lamone Domande e Dibattito
12:30 Light Lunch con prodotti tipici
14:00 Sessione 3: Tavola Rotonda – Dalla ricerca alla governance: strumenti e prospettive per la gestione delle aree protette
Paolo Alfarone – Regione Lazio Direzione Regionale, Programmazione Economica, Fondi Europei Keynote: Bruno Ronchi - UNITUS Confronto moderato e aperto al pubblico, intervengono: Maria Carmela Basile* – CNR Enrico Pompei – MASAF, Direzione Foreste Giorgio Matteucci – SISEF Raoul Romano – CREA
Roberta Latini – PNALM Pierluca Gaglioppa – RN Selva del Lamone Stefano Celletti – Parco Regionale Marturanum Dora Cimin – RN Tenuta di Castelporziano Alessandra Terrosi – RN Regionale Monte Rufeno Giovanni Abbruzzetti *– Area Parchi Regione Lazio * in attesa di conferma
Sono stati invitati i direttori delle AAPP regionali e i dipartimenti UNITUS Sintesi finale –Bruno Ronchi 17:30 Chiusura lavori- Pierluca Gaglioppa
L'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Viterbo riconoscerà 1 CFP agli iscritti partecipanti

per INFO: rerumnaturanl@gmail.com
https://fb.me/e/3kXpZpulj

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