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Roccagiovine

    Il paese appare piccolo, con le case addossate le une alle altre, tutte raccolte attorno al castello e alla chiesa di S. Nicola di Bari del XVII secolo, che conserva una "pala" d'altare della scuola del Perugino. Sulla piazza da poco restaurata il silenzio è interrotto dal rumore dell'acqua della fontana dedicata alla dea Vacuna. In epoca imperiale il culto di questa benevola divinità rurale, paragonabile alla dea Vittoria dell'Olimpo romano e cantata da Orazio, Ovidio e Varrone, era molto praticato nei dintorni, probabilmente anche in un santuario appositamente consacratole.

    A causa dell'estrema e perdurante essenzialità della vita e delle consuetudini locali, Roccagiovine ha mantenuto un aspetto sostanzialmente immutato nei secoli, riuscendo ad evitare la moderna e impattante proliferazione dei nuovi edifici. Il suo territorio comunale (di circa 18 chilometri quadrati) ricade interamente nel Parco Regionale dei Monti Lucretili.

    Roccagiovine

    Le origini dell'insediamento sembrano potersi riferire alla presenza di un edificio templare di età romana dedicata alla Dea Vacuna, che doveva sorgere in località Colle S. Angelo. Tuttavia, a testimonianza di queste fasi antiche rimane solo una epigrafe murata sulla cinta del castello e resti poco leggibili di tombe immediatamente fuori del perimetro del borgo. Testimonianze archeologiche riferibili al Neolitico finale (IV mill. a.C.) sono state rinvenute nei pressi del campo sportivo. Sulla fascia pedemontana e lungo il torrente Licenza sono state individuate alcune ville rustiche e residenziali di età repubblicana e imperiale. Nel medioevo il borgo di Roccagiovine venne edificato in un fondo di proprietà del vicino monastero di S. Cosimato, che nel 1241 ne fece cessione al monastero di SS. Sebastiano e Fabiano di Roma. Divenuto possedimento degli Orsini nel XVI sec., mutò parzialmente di proprietà nel 1687 e divenne un possedimento della famiglia Borghese. Sotto il dominio Borghese il nucleo di Roccagiovine subì una fase di spopolamento superata solo alla fine del XVII secolo, quando venne ricolonizzato ed il castello acquistato da Nunez Sanchez che lo cedettero nel 1821 al marchese Del Gallo.

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