
Una "nuova" tomba nella Necropoli di Caiolo a Barbarano Romano.
L'abitato di Barbarano Romano, nella Tuscia viterbese, occupa la posizione attuale in modo continuativo dall'Alto Medioevo a oggi. In epoca etrusca e romana l'abitato principale era posto invece a circa 3 chilometri a nord, sul pianoro tufaceo oggi denominato San Giuliano: a testimonianza di ciò restano diverse necropoli, prima villanoviane e poi etrusche, nel sistema di forre e pareti che circondano il pianoro stesso e i pianori circostanti, denominati Caiolo, San Simone e Greppo Cenale. La particolare conformazione del territorio e il lungo periodo di occupazione sono testimoniati da una ricchissima varietà di sepolture: si va da "semplici" tombe a fossa a tombe rupestri, più o meno riccamente decorate da motivi architettonici scavati direttamente nella parete rocciosa (es. Tomba Rosi e T. Costa); da monumenti sepolcrali a dado o semi-dado (come la tomba del Cervo e quella della Regina) ai tumuli (Cima, Cuccumella, Caiolo) e alle caratteristiche tombe a Portico.
Un elevato numero di tombe, delle diverse tipologie citate, sono note e oggetto di studio già da molti anni, in buona parte ampiamente documentate già alla fine del XIX secolo e quindi scavate secondo i metodi dell'archeologia moderna a partire dagli anni '50 del novecento, con la campagna di scavi del re-archeologo Gustavo VI di Svezia .
Nell'ultima decina di anni l'interesse, mai completamente sopito, per la ricchezza archeologica del territorio ha trovato nuova linfa in alcune interessanti iniziative portate avanti in accordo e con la collaborazione della Soprintendenza per l'Etruria Meridionale. Il Museo civico delle Necropoli Rupestri del Comune di Barbarano Romano, il Parco Regionale Marturanum e direttamente la Soprintendenza stessa sono stati protagonisti di importanti interventi di restauro conservativo. Da citare, solo a titolo di esempio, il restauro della tomba del Cervo (la cui scalinata laterale ospita il bassorilievo simbolo del Parco) e quello, non ancora ultimato, della Tomba della Regina. Quest'ultima attività, condotta dalla Soprintendenza, ha portato a svelare la facciata di una tomba già scavata in anni passati, ma la cui imponenza e importanza non era stata del tutto compresa, battezzata la Tomba della Salamandra: le due facciate (Regina e Salamandra) offrono ora insieme un colpo d'occhio spettacolare e indicativo del valore monumentale del sito.
In questa cornice si inserisce in posizione di deciso rilievo la campagna di scavo condotta, su licenza ministeriale, dalla Baylor University di Waco, in Texas, che in quasi dieci anni di attività ha prodotto importanti risultati sia nell'area etrusca che in quella dell'antico abitato medievale.
La stagione di scavo appena conclusa ha portato a un ritrovamento che non è resagerato definire eccezionale: una tomba a tumulo mai profanata, con il ricchissimo corredo praticamente intatto, adiacente a un altro tumulo trovato l'anno precedente (quest'ultimo, purtroppo, depredato in passato) sul pianoro di Caiolo .
Il corredo trovato all'interno delle tomba appena scavata è ricco di oggetti in ceramica, bronzo e varie suppellettili: un tesoro inistimabile dal punto di vista scientifico per gli archeologi e fonte di meraviglia e godimento estetico per tutti gli appassionati di storia antica.
In attesa di restauro e collocazione definitiva nel Museo delle Necropoli di Barbarano, parte del corredo sarà presentata in via preliminare sabato 12 luglio, tra le 10 e le 13, presso lo stesso Museo, via Sant'Angelo 2, a Barbarano Romano.