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CAI 101

Ingresso di (Ponte di) Curolo - Campo di Mezzo - Cau di Cartore - Fonte Vecchia di Cartore - Bocca di Teve - Cartore - Tricagli - Ingresso di (Ponte di) Curolo

  • Campo di Mezzo
    Borgorose (RI)
  • Quick info

    • Difficoltà: E
    • Durata: 3h
    • Distanza: 9,7 Km
    • Dislivello in salita: 318 m
    • Dislivello in discesa: 318 m
    • Tipologia: A piedi

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    Punto di Partenza e Arrivo: Ingresso di (Ponte di) Curolo. All'uscita del casello autostradale di Valle del Salto, per chi proviene da Roma - L'Aquila - Teramo (A24) o da Avezzano - Sulmona - Chieti (A25) e per chi proviene da Rieti (SS 578) proseguire in direzione Corvaro per 450m e al primo incrocio svoltare a destra, seguire la strada asfaltata fino al sottopasso autostradale. Il sentiero inia superato il sottopasso.

    Quota minima: 824m
    Quota massima: 1000m

    Aree di sosta: Area di sosta Parentone - Tricagli e di Cartore. Le aree di sosta sono attrezzate con solo tavoli, senza la possibilità di accendere fuochi

    Punti d'acqua: Fonte Vecchia di Cartore  (916m slm); Fontanella di Cartore (950m slm).

    Il CAI 101 si snoda nel fondovalle di Cartore, tanti gli aspetti offerti dal percorso, da quelli di tipo naturalistico-paesaggistico, con le fioriture delle orchidee, i querceti misti, a quelli storico-archeologico, con la necrepoli equa degli Arioli e il complesso italico-romano di Bocca di Teve. Per la descrizione del sentiero che segue, lo “percorreremo”, dal punto di partenza indicato sopra, procedendo sulla strada bianca che costeggia l'autostrada, la prima parte si conclude giunti all'area di sosta Parentone - Tricagli, dove si potrà godere del panorama offerto dalla parte meridionale del massiccio Duchessa - Velino e dalla sottostante Valle Ruara che ci si appresta a percorrere. 

    Dopo una breve discesa, quanto si tocca la quota più bassa del percorso (circa 824m slm), si arriva al bordo del Cau di Cartore, una dolina carsica, la cui peculiarità è un'inversione termica, infatti all'interno di questa concavità, il microclima è diverso rispetto alle zone circostanti, con una maggiore umidità dell'area e del suolo e una temperatura media più bassa e per questo in essa troviamo, ad esempio, faggi e carpini bianchi, che, invece, non sono presenti nelle adiacenze del Cau.  

    L'itinerario prosegue risalendo tra lembi di querceto, ex coltivi, per arrivare a sfiorare l'abitato di Cartore, dove invece d'inoltrarsi sulla strada asfaltata, piega a destra e scende a Fonte Vecchia, un antico fontanile, derivato da una sorgente locale, ove è possibile osservare, ancora, sul lato meridionale le vasche, un tempo adibite a lavatoio.  I più assidui frequentatori del posto, potranno osservarne tutta l`evoluzione, che porterà, allo sviluppo di un nuovo individuo di rospo (Bufo bufo), dalle uova fecondate nasceranno i girini, questi subiranno una metamorfosi, con la nascita, dapprima, delle zampe posteriore e poi di quelle anteriori e, infine, la scomparsa della coda.  Non mancano i predatori, i girini sono, infatti, attaccati e mangiati da numerosi animali, come i serpenti del genere Natrix, nel fontanile non è raro avvistare la natrice dal collare (Natrix natrix), questa in realtà divora anche gli adulti ed è, per questo, conosciuta localmente con il nome di “Rospara”, e dalle larve della libellula, che con le loro livree, una volta divenute adulte, “coloreranno" il fontanile. 

    Dopo Fonte Vecchia si percorre un breve sentiero che, dopo un centinaio di metri, piega, all'altezza di una vecchia costruzione,  leggermente a sinistra e sale per costeggiare i coltivi e raggiungere di nuovo una strada bianca. Al successivo bivio, (località "Le Costarelle") si tiene la destra, per attraversare una parte di sentiero caratterizzata dalla presenza di alberi monumentali del genere Quercus spp. A quota 972m il percorso piega decisamente a sinistra, per risalire agevolmente, attraverso il bosco, verso Bocca di Teve (980m s.l.m), ingresso dell'omonima valle, rappresenta, lo "spartiacque" naturale tra Lazio e Abruzzo e tra il massiccio della Duchessa e quello del Velino

    Superata Bocca di Teve si procede ancora nel bosco per qualche centinaio di metri, per affrontare, di seguito una zona caratterizzata da un'ampia radura, da dove è possibile ammirare la sottostante Valle Ruara, appena percorsa e i suggestivi scorci che ci offre il massiccio Velino-Duchessa e, più avanti, una area di ex coltivi, fino al successivo bivio (quota 961m circa), dove, si svolta a destra per la strada che ci porterà attraverso i prati, sottoposti a un regime annuale di sfalcio, a superare una breve salita ("Il Dossetto",) per raggiungere la piana di Cartore ("Le Vicenne"), lasciandoci sulla destra le strutture del Camping - Giardino Botanico e puntare verso, la chiesa di San Lorenzo e il borgo di Cartore dove è possibile ricaricare la borraccia e usufruire di un'area di sosta.  Superato Cartore si procede per la strada asfaltata, quasi completamente in ombra, fino alla località "Tricagli", dove si svolta a destra per affrontare l'ultimo tratto, qui la natura ha "custodito" per secoli quella che oggi conosciamo come la necropoli degli Arioli, costituita da numerosi tumoli funerari, edificati dagli antichi Equi (o Equicoli) che hanno abitato la zona a partire fin dall'VIII sec.  Più avanti la strada procede tra i coltivi fino a raggiungere il punto di partenza.