
Le tracce degli animali "la spiumata"
Percorriamo la strada sterrata di Macchiatonda per aprire il cancello a delle scolaresche, quando vediamo involarsi due cornacchie grigie, una delle due ha nel becco del cibo. Poco dopo con gli studenti notiamo un mucchietto di penne e piume di colore marrone e grigio.
Una spiumata!
Cioè, i resti di un uccello predato in volo e portato a terra molto probabilmente da un falco e non da un mammifero. Questo lo deduciamo dal fatto che le penne e le piume sono intere, quindi sono state staccate da un animale che non aveva i denti, appunto un uccello rapace.
Poco più in là del sentiero troviamo anche le ali. Manca il torace dell’animale! Grazie alla guida degli uccelli, riusciamo a risalire alla specie predata. Si tratta del succiacapre, una specie con abitudini notturne, migratrice regolare e nidificante estiva. Il carattere diagnostico per il riconoscimento di questa specie è la tipica barratura bianca delle remiganti primarie (le penne necessarie agli uccelli per il volo).
Le cose potrebbero essere andate in questo modo: le due cornacchie hanno visto il falco (forse un lodolaio) con la preda e hanno cercato di sottrargliela, è nato un battibecco e a vincere sono state le cornacchie.
Testo e foto di Emanuele De Zuliani e Patrizio Demartis - Guardiaparco