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Il Tevere

    Il Tevere scorre, all’interno della città di Roma, per la maggior parte del suo corso, incassato tra alti muraglioni costruiti tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX per scongiurare le esondazioni del fiume.

    Benché ciò abbia comportato una notevole perdita di naturalità delle sponde, numerosissime specie animali e vegetali popolano ancora le rive e le acque: tra gli uccelli si possono osservare specie di gabbiani, di cormorani, che si appollaiano con le ali aperte per farle asciugare al vento, parecchie specie di anatre, che nidificano anche tra le canne che spuntano dove l’acqua rallenta e ove si formano banchi emersi di sabbia.

    Tra i mammiferi, oltre, ovviamente, ai ratti, si possono osservare le nutrie e con un po’ di fortuna, volpi, istrici e donnole. Nelle acque, sebbene non limpide e pulite, ancora nuotano diverse specie di pesci, tra i quali certamente la più famosa è l’anguilla, chiamata, in romano, “ciriola”. E non mancano occasionali sorprese: pensate che negli anni ’90 dello scorso secolo una coppia di delfini risalì il fiume fino all’isola Tiberina, probabilmente inseguendo qualche branco di pesce.

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