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27 Giugno 2018

L’importanza dei Chirotteri per l’ecosistema

I pipistrelli, sono piccoli mammiferi volanti molto importanti nel mantenimento dell’equilibrio ecosistemico, perché svolgono un’importante funzione di controllo delle popolazioni di insetti. Alcuni giorni fa purtroppo non è riuscito a sopravvivere un esemplare di chirottero soccorso dai guardiaparco e portato al centro di cure per la fauna selvatica: “Il Nostro Regno degli Animali”, un trauma da impatto ne aveva compromesso la funzionalità sia a livello ortopedico che neurologico.

L’esemplare appartenente alla specie pipistrello albolimbato (nome scientifico: Pipistrellus kuhlii), che deve il nome alla bordatura chiara delle ali, frequenta numerosi habitat incluso quello urbano e rappresenta la specie di chirottero più comune. Caccia di solito sotto i lampioni, presso le fronde degli alberi o sopra superfici d’acqua, i rifugi naturali sono rappresentati da cavità arboree, fessure delle rocce, grotte in sostituzione ai quali trova condizioni ottimali negli interstizi degli edifici, si nutrono di Ditteri, Lepidotteri, Tricotteri, Coleotteri, Emitteri.

La loro funzione di controllo e riduzione della popolazione degli insetti è molto importante soprattutto per le colture agricole. Sono un vero e proprio insetticida naturale, in grado di far risparmiare molto in termini economici ai coltivatori. I chirotteri si cibano di insetti da una parte e dall’altra, contribuiscono alla dispersione dei semi e all’impollinazione delle piante, molto importante è anche il valore del guano, costituito dagli escrementi, un fertilizzante naturale molto apprezzato da secoli per il contenuto nutriente e gli effetti benefici per il terreno.

Appartenenti alla fauna selvatica protetta, in Italia ne sono presenti molte specie, buona parte risulta a rischio estinzione sia per i cambiamenti climatici che per fattori di disturbo antropico. Per questo il Parco dei Castelli Romani ha avviato dallo scorso mese di marzo un monitoraggio che proseguirà fino al periodo autunnale, utile al rilevamento di dati sulle specie presenti nell’area naturale protetta che dovranno andare ad incrementare la più ampia banca dati a livello europeo delle specie faunistiche protette.

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