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11 Dicembre 2017

Il Sentiero didattico di Villa Barattolo

Villa Barattolo, sede del Parco regionale dei Castelli Romani, ha un’area boscata che racchiude un sentiero natura.

Un percorso didattico attrezzato, che si sviluppa lungo il naturale dislivello del bosco, e che è dedicato allo svolgimento delle attività di educazione ambientale con le scuole, in particolare primarie e secondarie di I grado, del territorio dei Castelli Romani, ma anche di Roma e provincia.

Il sentiero riproduce nelle varie tappe un “microcosmo” della biodiversità del territorio: lungo il percorso sono presenti gli strumenti per svolgere osservazioni e sperimentazioni guidate relative a svariate tematiche ambientali.

L’attività di formazione è svolta dal personale dell’ufficio di educazione ambientale dell’Ente insieme ai Guardiaparco, con l’obiettivo di dare ai più giovani le basi dalle quali partire per costruire un futuro sostenibile: ciò lo si può fare creando un rapporto sinergico tra uomo e territorio, capace di favorire nuovi comportamenti e stili di vita utili a salvaguardare il nostro benessere e quello del nostro Pianeta.

Lungo il percorso si possono trovare tabelloni, bacheche, strutture in legno che riproducono l’habitat del bosco di castagno con specie appartenenti alla fauna e alla flora locali; le chiavi dicotomiche attraverso le quali si attiva un sistema guidato che passo dopo passo permette di arrivare a riconoscere foglie, alberi, fiori e frutti; le tracce lasciate dagli animali che popolano il bosco e ciò di cui si ciba la fauna selvatica; il mondo degli insetti; detrivori, decompositori e funghi; il suolo le rocce, i minerali; i rifiuti prodotti dall’uomo e l’impatto sull’ambiente. Una vera e propria sperimentazione sul campo utile agli studenti per mettere in pratica la teoria studiata in classe per sensibilizzarli e renderli partecipi in prima persona del fragile equilibrio che lega gli ecosistemi.

Il sentiero costituisce un vero e proprio laboratorio all’aperto, in cui le attività didattiche svolte possono essere diversificate in base all’età dei ragazzi, partendo da un approccio ludico fino ad arrivare ad una metodologia più scientifica, basata sulle conoscenze di ognuno per passare attraverso l’esperienza diretta sul campo. L’osservazione e la sperimentazione diretta sono alla base di una educazione ambientale efficace, l’itinerario didattico serve appunto a sviluppare l’innata curiosità dei ragazzi in merito a ciò che li circonda, rappresentano sicuramente un metodo di apprendimento tra i più coinvolgenti che permette di confrontarsi e testare anche in chiave ludica le nozioni apprese sui libri. Attraverso l’esplorazione e la partecipazione attiva del territorio, si consolida la propria consapevolezza e si acquisiscono nuove competenze sullo stretto legame che intercorre nel rapporto uomo-natura.

Solo in questo modo si potrà stabilire un contatto emozionale forte e duraturo con l’ambiente che permetta di capirne le dinamiche insieme alle problematiche che lo affliggono educando le giovani generazioni ad applicare le cosiddette buone pratiche di sostenibilità alle azioni quotidiane. Il fine ultimo dell’educazione ambientale è quello di incoraggiare un cambiamento nei comportamenti individuali che porti ad una maggiore coscienza nei confronti delle risorse naturali e al rispetto del territorio.

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