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31 Ottobre 2017

Fauna selvatica, cosa è importante sapere

Per Fauna selvatica si intende la fauna proveniente direttamente dall’ambiente naturale, che si distingue in autoctona ed alloctona. Per Fauna autoctona si intendono specie e sottospecie presenti naturalmente in una determinata area, dove si siano originate o siano giunte senza l’intervento umano. Per fauna alloctona si intendono specie e sottospecie non appartenenti alla fauna originaria di una determinata area, che vi siano giunte a seguito dell’immissione, intenzionale od accidentale, da parte dell’uomo.

La fauna selvatica viene tutelata dalla Legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, dove omeoterma si riferisce nello specifico alle Classi dei Mammiferi o degli Uccelli, presenti in libertà sul territorio stabilmente o temporaneamente (ad esempio uccelli migratori). Per attuare la tutela della fauna selvatica, la suddetta legge agisce su tre fronti: l’attuazione di normative sovranazionali, la disciplina dell’attività venatoria e l’intervento diretto su singoli esemplari di fauna selvatica. Sono invece le Regioni che regolamentano tutto ciò che ha a che vedere con il soccorso, la detenzione temporanea e la successiva liberazione della fauna selvatica in difficoltà.

Per ciò che concerne le aree naturali protette il primo tra gli obiettivi generali è la conservazione degli ecosistemi che le caratterizzano, (art. 1 Legge quadro 394/’91 - L.R. 29/’97). Tra questi obiettivi, in attuazione alla Direttiva del Consiglio del 21/05/1992 “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” (Direttiva 92/43/CEE "Habitat"), all’interno delle aree naturali protette della Regione Lazio, così come nei siti della Rete Natura 2000, sono inclusi i progetti di sistema relativi alla tutela della fauna selvatica, orientati in primo luogo al miglioramento delle conoscenze sulla biodiversità presente nelle aree naturali protette, cui fanno seguito le attività di monitoraggio e controllo sullo stato di qualità degli habitat e delle specie della fauna di importanza comunitaria.

In tutto il territorio nazionale sono vietati la cattura di animali selvatici, il prelievo di nidi e di uova, e l’asportazione di “piccoli nati”, termine utilizzato per indicare sia uccelli nidiacei che neonati di mammiferi. L’unica circostanza in cui la raccolta di uova, nidi e piccoli nati è consentita, è la loro sottrazione a sicura distruzione o morte. Accade di frequente che esemplari feriti o in difficoltà vengano segnalati e consegnati ai Guardiaparco del Parco dei Castelli Romani, i quali forniscono un primo soccorso per poi trasportare gli animali nei Centri di recupero specializzati. Il Parco si avvale del supporto di due centri: Il Nostro Regno degli Animali - Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma (CRFS).

Sono questi ultimi gli unici organismi adibiti alla cura, riabilitazione e successiva reintroduzione nell’ambiente naturale. Per ciò che riguarda i compiti relativi al recupero della Fauna Selvatica, si è tenuti a rispettare alcune condizioni:

• accogliere solo fauna selvatica, limitatamente alle specie tutelate ai sensi della Legge 157/’92;
• accogliere animali che si trovino in una delle seguenti condizioni: in uno stato di generica difficoltà, a rischio di morte certa, o sequestrati vivi (ma in condizioni che non ne permettano l’immediato rilascio) da parte degli addetti alla vigilanza venatoria;
• detenere gli animali accolti solo in via temporanea;
• curare e riabilitare gli animali accolti;
• avere come fine ultimo la liberazione/reintroduzione degli animali.

A questo proposito è necessario sottolineare che tutte le reintroduzioni o immissioni in natura, devono essere preventivamente autorizzate con relativa certificazione veterinaria, la quale accerti il normale stato fisico degli animali, che devono essere privi di malattie e non portatori di germi patogeni.

Chiunque trovi fauna selvatica in difficoltà deve avvisare subito le autorità locali o il servizio di vigilanza dell’area protetta, che interverranno secondo le corrette modalità. In queste situazioni infatti, è indispensabile accertarsi che l’animale sia veramente in pericolo, per questo è importante conoscere alcune regole basilari suggerite dalla LIPU.

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