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14 Giugno 2016

Parco regionale dei Castelli Romani, il ruolo delle Aree Naturali Protette sul territorio

Le Aree Naturali Protette sono porzioni di territorio che la legge tutela per il particolare interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale, favorendo al contempo la permanenza delle attività agricole, forestali e artigianali tradizionali.
 
Nel 1992 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), un'organizzazione non governativa che svolge un ruolo di coordinamento tra diverse organizzazioni in materia ambientale, definisce l'area protetta come «lembo di territorio, più o meno esteso, dove trovano applicazione orientamenti, indirizzi e regole per un uso dell'ambiente da parte dell'uomo che consenta di conservare e/o di sperimentare metodi, forme e tecnologie adatte a gestire in modo equilibrato con le altre specie viventi (vegetali e animali) le risorse del pianeta».

Il Lazio è interessato da 81 Aree Naturali Protette (AANNPP) istituite a seguito di diversi provvedimenti legislativi e/o amministrativi regionali e suddivise per tipologia:
 
• 3 parchi nazionali
• 17 parchi regionali, tra cui il Parco dei Castelli Romani
• 4 riserve naturali statali
• 31 riserve naturali regionali
• 24 monumenti naturali
• 2 aree marine protette

Per un totale di superficie protetta pari a circa ha 250.000 (13,5% del territorio regionale).

Il Lazio è, dunque, un territorio con un’ampia varietà di ambienti e paesaggi che racchiude un ricco e importante patrimonio di biodiversità, sia in termini di habitat che di specie di flora e di fauna. La normativa che riguarda i Parchi ha ricevuto, dal 1991 (legge n. 394/1991), una specifica legislazione quadro, fino ad arrivare alla legge costituzionale n. 3 del 2001 che ha introdotto nella Costituzione il termine “tutela dell’ecosistema”, svincolandola da materie connesse (l’urbanistica, la tutela del paesaggio, l’agricoltura ecc.), per riconoscerne l’autonomia.   

La Regione Lazio, prima con la legge regionale n. 46/1977 dal titolo “Costituzione di un sistema di parchi regionali e delle riserve naturali” abrogata successivamente in favore della  legge regionale n. 29/1997  "Norme in materia di aree naturali protette regionali", si è dotata di uno strumento normativo, allo scopo di recepire i contenuti della Legge quadro nazionale n. 394/1991 e di garantire e promuovere, in maniera unitaria e in forma coordinata con lo Stato e gli enti locali, la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio naturale.

Le aree protette costituiscono oggi un punto di incontro tra i vari livelli istituzionali: Stato, Regioni, Province, Comunità Montane e Comuni e tra molteplici competenze settoriali e discipline scientifiche. Agli obiettivi di tutela e di valorizzazione della natura e del paesaggio si ispirano oggi vari strumenti specifici e norme di indirizzo per le politiche territoriali, economiche e sociali, che riguardano la pianificazione territoriale e urbanistica, la difesa del suolo, delle acque e dell'aria, dell'economia agricola e forestale, il turismo, i trasporti e l'energia, l'istruzione e l'educazione, la ricerca e l'informazione. Alla realizzazione di questi obiettivi sono preposte varie autorità amministrative specifiche, che operano a diversi livelli sul territorio, che devono tenere conto dell'identità e della sensibilità ambientale delle varie zone assumendo decisioni concrete il più possibile vicine ai cittadini.

I Parchi promuovono principalmente iniziative volte alla tutela della biodiversità e allo sviluppo sostenibile, si occupano di conservazione delle specie e degli ecosistemi, di recupero e valorizzazione degli ambienti naturali e delle ricchezze storico-culturali, delle tradizioni locali, dell’educazione ambientale, della promozione del turismo naturalistico e didattico.

Ogni Parco, per svolgere al meglio i propri compiti, possiede uno Statuto, ovvero l’atto normativo che disciplina l’organizzazione e il funzionamento dell’Ente, con il supporto dei regolamenti interni che costituiscono ulteriori disposizioni specifiche riguardanti atti amministrativi, attività e servizi a disposizione del pubblico.

Il Parco regionale dei Castelli Romani, come riportato nell’art. 2 dello Statuto, persegue nello specifico “la tutela e l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali del vulcano laziale e dei Monti Albani, la valorizzazione delle risorse ai fini di una razionale fruizione da parte dei cittadini e per contribuire al riequilibrio territoriale ed allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni interessate, anche attraverso l’edizione di libri e pubblicazioni periodiche, e non, concernenti il raggiungimento delle finalità istituzionali dell’Ente”.

A istituire il Parco regionale dei Castelli Romani (L.R. n. 2 del 13 gennaio 1984) furono i cittadini, attraverso una raccolta firme per tutelare il patrimonio ambientale dei Colli Albani, in un territorio fortemente antropizzato. Recuperare il senso civico e la consapevolezza che hanno mobilitato all’epoca la popolazione, è la base da cui ripartire per risolvere le criticità attuali e continuare a proporre iniziative e attività di ricerca, al fine di giungere a migliorare la qualità della vita per le generazioni attuali e per quelle future.

L’ambiente, il paesaggio, le bellezze naturali e storico-archeologiche del nostro territorio, sono patrimonio pubblico sul quale l’ente Parco interviene con azioni di controllo e tutela ma, per svolgere al meglio il proprio lavoro, necessita del supporto e dell’impegno di tutti coloro che vivono sul territorio.


Gli obiettivi dell’Ente Parco
 

La struttura del Parco
 

Statuto e Regolamenti del Parco
 

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