
La visita gratuita all'emissario del lago di Nemi
Domenica 12 ottobre una partecipata visita guidata condotta dai Guardiaparco, ha portato alla scoperta dell’emissario del lago di Nemi. Un‘iniziativa sempre apprezzata, in un luogo affascinante e misterioso che oltre ad essere importante per la storia e l’archeologia, rappresenta un sito fondamentale per lo svernamento e la riproduzione dei chirotteri, quindi non sempre accessibile, in quanto per una parte dell’anno il Parco ne dispone la chiusura.
All’interno dell’emissario, archeologia storia e natura si fondono in un’opera maestosa di ingegneria idraulica antica, basti pensare che si sviluppa per ben 1.653 m, con un dislivello tra l’entrata e l’uscita di circa13 m, collegando il lago di Nemi alla piana di Ariccia. L'opera è datata al IV-V sec. a.C., la storia della realizzazione dell’emissario si intreccia con il culto di Diana. Quando gli Aricini decisero di costruire il tempio a ridosso delle rive del lago, nacque l'esigenza di rendere stabile il livello delle acque e bonificare la zona pianeggiante, resa estremamente paludosa dalla portata del lago, all’epoca molto abbondante.
Il condotto segue un percorso che conduce ad una galleria rettilinea molto ampia, sono visibili alcuni pozzi verticali utilizzati per l'areazione e la manutenzione, come in altre simili opere romane successive, e si possono anche notare alcune diramazioni e deviazioni. Nel 1927-28, in occasione del recupero delle navi romane, vennero effettuati imponenti lavori di restauro per far sì che l’emissario potesse essere utilizzato per lo svuotamento parziale del bacino, lavori che lo hanno reso ancora ad oggi praticabile.