
su un'area di proprietà del Parco
Miglior equilibrio ecologico, con particolare attenzione alle funzioni protettive e di conservazione naturalistica, incremento della qualità tecnologica del legname prodotto dai cedui di castagno, nel segno della gestione sostenibile delle risorse forestali. Questo il cuore del Piano di gestione ed assestamento forestale sperimentale "Bosco Formali", un progetto innovativo realizzato su un’area di proprietà del Parco Regionale dei Castelli Romani.
Del progetto si è parlato nel corso di un incontro tenutosi a Rocca Priora (RM), e che ha visto la partecipazione del Direttore del Parco Regionale dei Castelli, Dott. Francesco Ciferri, insieme ai rappresentanti dell’Università della Tuscia, tra cui il Prof. Luigi Portoghesi, la Prof.ssa Emanuela Romagnoli e il Prof. Francesco Carbone. Hanno preso parte anche liberi professionisti attivi sul territorio e studenti dell’Università, tutti uniti dalla volontà di contribuire alla gestione sostenibile delle risorse forestali.
Il Piano di gestione è stato sviluppato in seguito alla Convenzione quadro e al Protocollo di Intesa sottoscritto dall'Ente Parco con il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) dell’Università della Tuscia.
"Il progetto “Bosco Formali”- commenta il commissario straordinario dell'ente Parco, avv. Ivan Boccali - rappresenta un passo significativo verso una gestione forestale più sostenibile e innovativa, in grado di rispondere alle sfide ambientali attuali e future. Un contributo concreto da parte di esperti del settore che concorre a preservare e valorizzare il nostro patrimonio naturale".
Il progetto, a carattere sperimentale, valorizzerà l'area come sito di studio, sperimentazione e innovazione nella gestione dei castagneti per la produzione di legname di qualità e di conservazione dei caratteri ambientali e paesaggistici, in un contesto in cui la produzione del legno di castagno e la sua lavorazione vantano una lunga tradizione. in particolare, è stata prevista una pianificazione che consenta di approfondire l'evoluzione ecologica e produttiva dei soprassuoli in relazione a diversi regini di gestione, nonché di creare le condizioni di riferimento per il monitoraggio di questi ecosistemi. Il piano è stato redatto considerando i risultati della ricerca italiana ed europea sulla coltivazione del castagno per la produzione di legname di qualità tecnologicamente elevata. Verranno implementati alcuni moduli colturali che comportano turni e regimi di diradamento ancora poco praticati nell'area dei Castelli Romani, e che mirano a valorizzare gli effetti positivi della selvicoltura, intesa come cura continua del bosco.
L'incontro si è svolto proprio nel bosco del Parco e i professori dell’Università della Tuscia hanno colto l'occasione per svolgere una lezione agli Studenti presenti, arricchendo la mattinata con un prezioso scambio di conoscenze e spunti utili per il progetto.