
A partire dal 2008 fino ad oggi, una serie di campionamenti sono stati effettuati nei laghi della Riserva nell’ambito del Progetto di ricerca finanziato dalla National Science Foundation degli Stati Uniti d’America (NSF) “Understending human responses to enviromental change using a 2500 year reconstructuion of paleoecologic and socioeconomic history”, coordinato dal Prof. Scott Mensing e dalla Prof.ssa Paula J. Noble dell’Università del Nevada, Reno (Department of Geopgraphy e Departement of Geological Sciences and Engineering) dell’Università del Nevada, Reno, U.S.A.
La Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile ha contributo alla realizzazione dell’attività di campionamento fornendo il proprio supporto ai ricercatori coinvolti nel progetto tramite l’assistenza costante del proprio personale e organizzando e coordinando gli incontri con gli Enti interessati (Arpa Lazio, Consorzio di Bonifica di Rieti, Eon ecc.) al fine di rendere possibile l’acquisizione dei dati e delle informazione necessarie al completamento dell’indagine scientifica.
Al progetto ha collaborato in primis l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo che si è occupata tra le altre cose dell’attività di carotaggio nei laghi della Riserva.
Le ricerche, condotte sulle carote di sedimenti, fanno parte di un progetto degli Stati Uniti d’America che coinvolge il Dipartimento di scienze e tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) dell’Università degli studi della Tuscia (Viterbo), il “Department of Geopgraphy” e il “Departement of Geological Sciences and Engineering” dell’Università del Nevada, Reno (U.S.A.), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma e altri laboratori nazionali ed internazionali che hanno condotto una serie di analisi sui sedimenti provenienti dai laghi Lungo e di Ripasottile.
Lo scopo principale di tale ricerca è quello di ricostruire la storia del paesaggio della piana reatina. Per fare questo, un gruppo di ricercatori, coordinati dal Prof. Gianluca Piovesan e dal Prof. Scott Mensing, sta conducendo differenti analisi sui campioni di sedimenti prelevati dai laghi della Riserva. In particolare, sono state analizzate carote di sedimento attraverso un approccio palinologico. La palinologia è la scienza che studia i granuli pollinici. Il polline, proveniente dalla vegetazione circostante, si deposita e viene conservato nei sedimenti lacustri che si accumulano col passare del tempo, andando a costituire degli archivi naturali che possono essere utilizzati per ricostruire la storia della vegetazione e del paesaggio di una data area, fornendo informazioni utili per comprendere l'evoluzione del paesaggio e l’interazione della vegetazione con l’attività umana e con i cambiamenti climatici avvenuti nel passato.
In buona sostanza è come avere a disposizione una macchina per viaggiare nel tempo alla scoperta dell’ambiente e della storia, nel passato, del territorio della Riserva Naturale e più in generale della Piana Reatina nei secoli passati.
Molte analisi sono state condotte sui sedimenti lacustri dei laghi Lungo e Ripasottile, come, ad esempio, analisi paleomagnetiche che vengono utilizzate per la datazione delle carote di sedimento così come la datazione del radiocarbonio (14C) e l’analisi delle diatomee, oltre a indagini storiche svolte dall’Università di Roma, Torvergata, che stanno portando nel complesso alla ricostruzione di millenni di storia della piana reatina, caratterizzata da importanti interazioni tra uomo e ambiente che hanno condotto all’attuale conformazione della piana stessa.
Come parte del progetto: "Understanding human responses to environmental change using a 2500 year reconstructuion of paleoecologic and socioeconomic history", i ricercatori coordinati dalla prof. Paula J. Noble dell’Università del Nevada, hanno studiato le diatomee e la geochimica delle carote di sedimento estratte dai laghi Ripasottile e Lungo.
Le diatomee sono un gruppo di alghe caratterizzate da uno scheletro di silice e sono molto sensibili ai cambiamenti della qualità e della composizione chimica dell’acqua.
Gli scheletri di queste alghe si accumulano sul fondo del lago e vengono conservati nei sedimenti lacustri. L’analisi delle diatomee degli strati profondi delle carote da indicazioni relative alle condizioni ambientali del lago nel passato. A tale scopo anche la geochimica isotopica (carbonio, ossigeno, e zolfo) e’ molto utile.
Un aspetto importante che ci permette di interpretare i dati delle paleo-diatomee e della geochimica è lo studio dello status attuale.
Per questo motivo, sono stati raccolti campioni di acqua da laghi, canali e sorgenti dentro e vicino alla Riserva. Analisi isotopiche per C, O, H e S sono state condotte sui campioni di acqua.
Questi isotopi sono utili per mostrare come le acque tra i laghi, i canali e le sorgenti siano interconnessi, e quali possano essere i processi biologici e idrologici che incidono su queste acque.
Lo studio delle diatomee nei campioni di acqua ci consente di determinare le specie presenti nelle acque della Riserva, fornendo importanti informazioni sui livelli di inquinamento e sulla composizione chimica dell’acqua.
Ci sono diversi aspetti per i quali sono stati scelti proprio i laghi della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile come oggetto di studio.
Innanzitutto il fatto che la piana reatina è ricca di storia ed è da sempre stata caratterizzata da un forte impatto antropico che nel tempo ha modificato il paesaggio fino a quello attuale.
E’ dunque molto interessante indagare l’evoluzione della storia del paesaggio e della vegetazione in risposta all’attività antropica e ai cambiamenti climatici.
Inoltre ci troviamo nel cuore del Mediterraneo che rappresenta un ambiente particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici e all’impatto antropico.