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I santuari francescani

    Visti dall'alto del monte di Greccio e del suo santuario, i laghi Lungo e Ripasottile dell'omonima riserva naturale sono due piccole oasi di natura in mezzo al mosaico dei campi e sullo sfondo maestoso del Terminillo. E' quassù che, in una folta boscaglia di lecci, Francesco d'Assisi nel dicembre del 1223 per la prima volta rappresentò la nascita di Cristo: il primo presepe della storia, un messaggio di fede e devozione che incontrerà grande successo anche nei secoli a venire. Da molti anni prima, secondo la leggenda, il santo aveva iniziato ad abitare sulla cima del monte Lacerone, scendendo più volte ad evangelizzare gli abitanti del paese. A più di mille metri di quota, sotto l'originaria capanna protetta dalle fronde dei carpini, è sorto un importante santuario fondato intorno alla metà del XIII secolo e via via ingrandito fino alla Chiesa Nuova eretta nel Novecento. Quello di Greccio è solo il più famoso tra i santuari francescani che circondano la conca di Rieti. Alla sua estremità meridionale, subito a ridosso del capoluogo, il santuario di Fonte Colombo sorge sul luogo dove San Francesco, dopo essersi ritirato in meditazione, dettò la regola definitiva dell'Ordine. Il santuario si articola in più parti: dal Sacro Speco, una fenditura nella roccia dove secondo la tradizione il santo meditò la regola, alla vicina cappella di San Michele, alla chiesa dei Santi Francesco e Bernardino e alla cappella della Maddalena. Quasi alla periferia reatina, ma verso Cantalice, ecco il santuario di Santa Maria della Foresta. San Francesco vi sostò nel 1225, presso l'esistente chiesa di San Fabiano: è qui che, sempre secondo la tradizione, venne composto il Cantico delle Creature. Infine, di poco più a settentrione, presso il paese omonimo sorge il quarto santuario, quello di Poggio Bustone, dedicato a San Giacomo.

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